Antananarivo (Madagascar), 25 ott. (LaPresse/AP) – Urne aperte in Madagascar per le elezioni presidenziali, che potrebbero porre fine agli anni di instabilità politica iniziati con il golpe del 2009. I seggi sono aperti dalle 6 locali, le 5 in Italia, ma l’affluenza si annuncia scarsa. Fuori da una scuola elementare alla periferia della capitale Antananarivo c’erano stamattina solo 50 persone in fila. Il governo malgascio ha dichiarato la giornata di oggi festa nazionale per permettere agli elettori di recarsi alle urne, ma la maggior parte della popolazione è comunque andata a lavorare viste le condizioni di povertà della maggioranza. La commissione elettorale ha comunicato che gli aventi diritto in Madagascar sono 7,8 milioni e i seggi allestiti sono 20mila.

Il Madagascar è precipitato nel caos dopo che l’attuale presidente Andry Rajoelina, ex dj e sindaco della capitale, strappò il potere all’allora presidente Marc Ravalomanana con l’aiuto dei militari nel 2009. Dopo avere votato, Rajoelina ha dichiarato che è tempo che il Madagascar “ritorni all’ordine costituzionale”. “La crisi è durata troppo a lungo. Sentiamo il bisogno che i malgasci rispettino il loro dovere”, ha aggiunto. Il presidente ha poi placato i timori di un nuovo golpe, dicendo che “i risultati arrivano dalla scelta del popolo, dobbiamo accettarla”. Con 33 candidati che si sono presentati, potrebbe essere difficile che un vincitore emerga al primo turno. L’eventuale ballottaggio si terrà fra i due candidati più votati il 20 dicembre. I favoriti sono Rajoelina e l’ex presidente Ravalomanana.

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