Pechino (Cina), 16 ott. (LaPresse/AP) – Il ministero del Commercio in Cina fa marcia indietro sul divieto alle persone affetta da Hiv di frequentare i locali pubblici con piscine e saune, in seguito alle pesanti critiche ricevute dagli esperti sanitari del governo, che hanno giudicato il divieto come non necessario e discriminatorio. La norma era contenuta in un pacchetto di nuove regole sui bagni pubblici, pubblicato online domenica e reso disponibile a commenti nel tentativo di migliorare la comunicazione con la popolazione. L’episodio ha però evidenziato come le agenzie del governo non comunichino fra di loro. Gran parte delle critiche è infatti giunta al ministero dalle agenzie governative, non consultate sulla materia nonostante si trattasse di un problema riguardante la salute. Un funzionario del ministero del Commercio ha dichiarato che il divieto sarà rimosso dal pacchetto nel caso in cui gli esperti sanitari lo ritenessero non necessario. “Se avessero affrontato la questione rivolgendosi in anticipo a degli esperti, questi avrebbero detto loro che l’Hiv non può essere trasmesso tramite l’esposizione in piscine e saune. La possibilità non esiste”, ha detto Zhang Beichuan, studioso di punta cinese sulle questioni riguardanti gli omosessuali.
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