New York (New York, Usa), 15 ott. (LaPresse/AP) – Il sospetto leader di al-Qaeda Abu Anas al-Libi, accusato degli attacchi del 1998 contro ambasciate Usa in Africa in cui morirono 224 persone, si è dichiarato non colpevole di accuse di terrorismo in un tribunale di New York. Dieci giorni fa, il 5 ottobre, è stato catturato nel corso di un raid dell’esercito Usa in Libia. Il 49enne è stato interrogato a bordo di una nave da guerra Usa per una settimana, poi sabato è stato trasferito a New York in attesa del processo. I giudici hanno stabilito che debba restare in cella perché a rischio di fuga, dopo che i procuratori hanno chiesto la detenzione definendolo “un evidente pericolo”. Nel corso dell’udienza, ha anche fatto sapere di preferire essere chiamato Nazih Abdul-Hamed al-Ruqai. Ritenuto esperto di computer di al-Qaeda, è accusato di aver partecipato al complotto per gli attacchi e condotto sorveglianza alle ambasciate di Nairobi in Kenya e Dar es Salaam in Tanzania. É il sesto uomo a comparire nel tribunale di Manhattan per le accuse legate agli attentati contro le ambasciate, mentre gli altri cinque scontano condanne all’ergastolo.
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