Beirut (Libano), 13 ott. (LaPresse/AP) – Sette cooperanti della Croce rossa sono stati rapiti nel nord della Siria. Si tratta di sei dipendenti del Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr) e di un volontario della Mezzaluna rossa siriana. Ad annunciarlo è stato un portavoce del Cicr a Damasco, Simon Schorno, il quale ha spiegato che uomini armati hanno sequestrato la squadra nei pressi della città di Saraqeb, nella provincia di Idlib, intorno alle 11.30 ora locale (le 10.30 in Italia) di oggi. Il portavoce si è rifiutato di fornire le nazionalità dei rapiti.

Il team si trovava sul campo dallo scorso 10 ottobre per verificare le condizioni mediche nella zona e per pianificare come fornire aiuti. L’area della Siria in cui sono stati sequestrati “è per definizione una zona difficile in cui andare”, ha aggiunto. Gran parte delle campagne nella provincia di Idlib, come il resto della Siria settentrionale, sono cadute nelle mani dei ribelli l’anno scorso e i rapimenti sono diventati diffusi, soprattutto di cooperanti e giornalisti stranieri.

Nel pomeriggio l’agenzia di stampa di Stato siriana Sana aveva dato la notizia del rapimento, citando una fonte ufficiale anonima. Sana aveva riferito che uomini armati avevano aperto il fuoco su quattro veicoli della squadra del Cicr, prima di sequestrare un numero imprecisato di cooperanti. L’agenzia attribuiva la responsabilità ai “terroristi”, termine usato dal governo pe riferirsi agli oppositori del presidente Bashar Assad.

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