Pechino (Cina), 8 ott. (LaPresse/AP) – Tra la fine di giugno e la fine di agosto le autorità cinesi hanno arrestato nella regione nordoccidentale di Xinjiang, a maggioranza musulmana, più di 100 persone accusate di diffondere “l’estremismo religioso”. Lo hanno riferito media di Stato di cinesi. Si tratta dell’ultimo di una serie di tentativi mirati a fermare la diffusione di idee di opposizione al governo cinese nella regione. Lo Xinjiang, dove la popolazione è costituita dalla minoranza uigura ma il governo è in mano alla maggioranza han, è stato teatro di numerosi incidenti violenti negli scorsi anni, tra cui scontri etnici a Urumqi nel 2009 in cui morirono 200 persone.

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