Stoccolma (Svezia), 4 set. (LaPresse) – A proposito della Siria, con il premier svedese Fredrik Reinfeldt “c’è accordo sul fatto che di fronte a queste violazioni la comunità internazionale deve rispondere non può rimanere a guardare” anche perché c’è la “possibilità che altri Paesi possano mettere le mani sulle armi chimiche”. Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, parlando in conferenza stampa con il premier svedese nel corso della sua visita in Svezia. Sulla Siria “non è in gioco la mia credibilità, ma è in gioco la credibilità della comunità internazionale, dell’America e del Congresso perché finora non abbiamo fatto altro che restare a guardare mentre venivano compiuti atti criminali”, ha proseguito Obama. E poi ha aggiunto: “Non sono io che ho nominato la linea rossa, ma è il mondo che ha stabilito la linea rossa” la comunità internazionale ha approvato di bandire le armi chimiche ed “è stata stabilita dal Congresso quando ha ratificato il trattato.

Assicurando di non avere “alcun interesse a rifare gli stessi errori dell’Iraq” e ribadendo di essere convinto che avrà il via libero dal Congresso, Obama si è detto ancora speranzoso che Putin cambi la sua posizione”, sottolineando tuttavia che con il presidente russo “al momento ci sono divergenze”. Poi Obama ha affermato la necessità di una transizione politica in Siria. “Ho detto a Putin che, anche se si hanno preoccupazioni su alcuni elementi dell’opposizione siriana, e noi stessi siamo preoccupati per alcuni elementi, e se si è preoccupati per l’integrità territoriale della Siria come lo siamo noi, se si vuole mettere fine ai massacri in Siria serve una transizione politica”, ha detto. E ha concluso: “Non è possibile per Assad” restare al potere dove ha ucciso i suoi cittadini, ma “finora Putin ha respinto questa cosa”.

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