Stoccolma (Svezia), 3 set. (LaPresse/AP) – La polizia svedese ha aperto un’indagine sulla scomparsa di una valigia di Julian Assange durante un viaggio da Stoccolma a Berlino a settembre del 2010, che il fondatore di WikiLeaks sospetta sia stata sottratta illegalmente dall’intelligence Usa. L’avvocato di Assange, Per Samuelson, ha fatto sapere in precedenza oggi di aver depositato la denuncia alla polizia dell’aeroporto Arlanda di Stoccolma. Il personale degli scali di Stoccolma e di Berlino, ha riferito, non seppe localizzare la valigia e non fu in grado di spiegare dove e come si fosse persa.
“Avevamo fatto il check in – ha raccontato – e abbiamo ancora le etichette del bagaglio e tutto il resto. È scomparsa senza lasciare traccia”. La portavoce di WikiLeaks, Kristinn Hrafnsson, ha annunciato che simili denunce saranno presentate anche in altri Paesi, tra cui Germania e Danimarca, suggerendo che vi siano state operazioni potenzialmente illegali dell’intelligence Usa contro Assange. “È ora di affrontare la questione e di rispondere su tutti i fronti”, ha detto Hrafnsson.
Nella denuncia, pubblicata da WikiLeaks, si legge che la valigia conteneva portatili con materiali dell’organizzazione, tra cui prove di “crimini di guerra” che sarebbero stati commessi da soldati americani in Afghanistan. Assange sostiene che il bagaglio sia scomparso il 27 settembre del 2010, durante un viaggio da Stoccolma a Berlino. “Il sospetto sequestro o furto avvenne in un periodo di intensi tentativi da parte degli Stati Uniti di fermare le pubblicazioni di WikiLeaks”, scrive l’attivista australiano nel documento, chiedendo alle autorità svedesi di “chiedere spiegazioni” ai membri dell’amministrazione Usa che domani arriveranno a Stoccolma per una visita nel Paese insieme al presidente Barack Obama.
La portavoce della polizia svedese, Jessica Fremnell, ha precisato che l’inchiesta è stata avviata dalla divisione per i controlli alle frontiere, ma non ha voluto commentare i suggerimenti di Assange di interrogare i membri dell’amministrazione Usa in arrivo. “Prendiamo da soli le decisioni su quello che a nostro parere dobbiamo fare”, ha affermato.
Il fondantore di WikiLeaks ha inoltre accusato l’intelligence militare Usa di aver monitorato le sue “attività giornalistiche” durante una conferenza a Berlino a dicembre del 2009 e di aver sfruttato le informazioni ottenute in questo modo durante il processo a Chelsea Manning, la soldatessa nota precedentemente come Bradley Manning, condannata recentemente a 35 anni di carcere per aver diffuso a WikiLeaks centinaia di migliaia di documenti riservati del governo e dell’esercito Usa.
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