Mosca (Russia), 2 set. (LaPresse/AP) – Le prove dell’uso di armi chimiche in Siria presentate alla Russia dagli Stati Uniti non sono concrete e non hanno convinto Mosca. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov. Le informazioni degli Stati Uniti, ha dichiarato Lavrov, sono “assolutamente non convincenti”.Intanto oggi Obama incontrerà il senatore John McCain per discutere di Siria. L’Australia ha annunciato il suo sostegno morale a un eventuale attacco degli Stati Uniti, precisando però che Kerry non ha chiesto l’assistenza militare e l’Australia non l’ha offerta. La Cina ha invitato gli Stati Uniti a non intraprendere azioni unilaterali contro la Siria.
LAVROV: PROVE USA NON CI CONVINCONO. Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha dichiarato che le prove dell’uso di armi chimiche in Siria presentate alla Russia dagli Stati Uniti non sono concrete e non hanno convinto Mosca. Le informazioni degli Stati Uniti, ha dichiarato Lavrov, sono “assolutamente non convincenti”. Lavrov ha dichiarato che “non c’era niente di preciso” nelle prove presentate da Washington: “Niente coordinate geografiche, niente nomi, niente prove che i test siano stati condotti da professionisti”. Lavrov non ha aggiunto a quali test stava facendo riferimento. Il ministro degli Esteri russo ha aggiunto che i funzionari degli Stati Uniti hanno dichiarato di non poter condividere con i russi tutte le prove perchè alcune erano riservate. “Quello che i nostri partner americani, britannici e francesi ci hanno mostrato in passato e più recentemente è assolutamente non convincente” ha detto Lavrov, aggiungendo che “Quando si chiedono prove più dettagliate dicono che sono riservate e che non possono mostrarle”.
OBAMA INVITA MCCAIN. Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha invitato il senatore John McCain alla Casa Bianca per discutere della situazione siriana. L’incontro avverà oggi. McCain ha fatto sapere che Obama gli ha chiesto di recarsi alla Casa Bianca per discutere specificamente della Siria.
AUSTRALIA: SOSTEGNO MORALE. L’Australia ha offerto il proprio sostegno morale a un’eventuale azione militare Usa in Siria, mentre la Nuova Zelanda ha dichiarato di avere bisogno di maggiori informazioni, dopo che i rispettivi ministri degli Esteri sono stati chiamati dal segretario di Stato americano John Kerry. Patrick Low, portavoce del ministro degli Esteri australiano Bob Carr, ha dichiarato che Kerry ha telefonato la scorsa settimana e ha annunciato che l’Australia appoggerà Washington in una sua azione in Siria. Kerry, ha precisato Low, non ha chiesto assistenza militare e l’Australia non l’ha offerta. Il premier neozelandese John Key ha dichiarato invece che Kerry ha telefonato nel fine settimana al suo ministro degli Esteri, Murray McCully, aggiungendo che la Nuova Zelanda intende analizzare ogni decisione presa in vista dell’attacco prima di prendere una posizione.
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