Parigi (Francia), 2 set. (LaPresse/AP) – “Il mondo intero perderà il controllo della situazione. Caos ed estremismo si diffonderanno. Il rischio di una guerra regionale esiste” se saranno compiute azioni militari contro la Siria. Così il presidente siriano Bashar Assad, in una intervista con il quotidiano francese Le Figaro, che ha pubblicato estratti nella propria versione online. Assad ha dichiarato che il Medioriente è “una polveriera” e che nessuno sa che cosa potrà innescarsi se l’Occidente intraprenderà una azione militare contro Damasco. Ha anche sfidato Stati Uniti e Francia nel provare l’uso di armi chimiche da parte del regime, aggiungendo che i leader di entrambi i Paesi “sono incapaci di farlo, anche davanti ai propri stessi popoli”.
“Supponiamo che il nostro esercito voglia utilizzare le armi di distruzione di massa”, dichiara Assad in proposito, “è possibile che lo faccia in una zona dove si trova anch’esso e dove soldati sono stati feriti con queste armi, come hanno constatato gli ispettori Onu facendo visita all’ospedale dove sono ricoverati? Dov’è la logica?”. Quale sarà la vostra risposta in caso di attacchi militari contro il vostro Paese, chiede l’inviato speciale a Damasco Georges Malbrunot, nell’intervista in esclusiva alla testata francese. Assad risponde: “Il Medioriente è una polveriera e il fuoco le si sta avvicinando. Non bisogna solo parlare della risposta siriana, ma anche di quel che potrebbe succedere dopo il primo colpo. Nessuno può sapere cosa succederà. Tutto il mondo perderà il controllo della situazione, quando il barile esploderà. Il caos e l’estremismo si allargheranno. Il rischio di una guerra regionale esiste”.
La Francia, gli chiede ancora l’intervistatore, è diventata un Paese nemico della Siria? Assad risponde: “Chiunque contribuisca al rafforzamento economico e militare dei terroristi è nemico del popolo siriano. Chiunque agisca contro gli interessi della Siria e dei suoi cittadini è un nemico. Il popolo francese non è nostro nemico, ma la politica del suo Stato è ostile al popolo siriano”. Aggiunge che “nella misura in cui la politica” di Parigi “è ostile al popolo siriano, questo Stato sarà suo nemico. Questa ostilità finirà quando lo Stato francese cambierà politica”. E minaccia: “Ci saranno ripercussioni, ovviamente negative, sugli interessi della Francia”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata