New York (New York, Usa), 28 ago. (LaPresse/AP) – I cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza Onu non hanno raggiunto un accordo sulla bozza di risoluzione proposta dal Regno Unito, che avrebbe portato all’autorizzazione di una azione militare in Siria. A opporre la maggior resistenza, come previsto, è stata la Russia, alleata del regime di Bashar Assad a Damasco. La bozza, studiata da Londra in risposta all’attacco chimico attribuito al regime in cui sono morte centinaia di persone, è stata discussa in relazione alla sua forma e al linguaggio, oltre che nel contenuto. I leader statunitensi, tra cui il vice presidente Joe Biden, hanno affermato che il regime del presidente Assad abbia usato le armi chimiche con effetti mortali il 21 agosto. Gli Usa non hanno tuttavia presentato prove concrete e gli ispettori dell’Onu in Siria sinora non hanno confermato le loro posizioni. Ancora oggi il team di esperti a Damasco ha raccolto nuovi campioni.
Gli ambasciatori dei cinque Paesi si sono incontrati in un vertice di circa due ore al Palazzo di vetro a New York, poi la bozza è stata rinviata ai governi dei vari Paesi per consultazioni, riferisce un diplomatico occidentale a condizione di anonimato. La fonte ha detto che nel vertice la Russia ha ribadito le proprie obiezioni a un intervento internazionale nella crisi siriana. L’ambasciatrice all’Onu degli Stati Uniti, Samantha Power, e quello del Regno Unito, Mark Lyall Grant, hanno lasciato la riunione senza commentare con i giornalisti che li attendevano all’esterno.
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