Manila (Filippine), 20 ago. (LaPresse/AP) – Si è aggravato ad almeno otto il numero di persone morte nelle alluvioni che hanno colpito le Filippine. Tra le vittime ci sono ance due bambini, di 3 e 5 anni. Altre quattro persone risultano disperse. Le piogge hanno causato allagamenti in più della metà della capitale Manila e le autorità hanno evacuato migliaia di residenti dai quartieri situati lungo i fiumi. Oggi le acque alluvionali si sono abbassate del 20%, spiega Eduardo del Rosario, a capo dell’agenzia nazionale per i disastri. Nella zona di Manila, dove abitano complessivamente 12 milioni di persone, le scuole, gli uffici e le banche sono rimaste chiuse, e la maggior parte delle strade è inagibile. Nella capitale e nelle province circostanti, riferisce il segretario all’Assistenza sociale Corazon Soliman, sono stati allestiti più di 200 centri di evacuazione, in cui sono state accolte decine di migliaia di persone.

Molti voli interni e internazionali da e per l’aeroporto Ninoy Aquino sono stati cancellati e le principali strade che portano allo scalo restano allagate. In tutto, sono oltre 600mila le persone colpite dalle alluvioni. Mentre la situazione a Manila sta migliorando gradualmente, le piogge monsoniche si spostano verso il nord. Nella città di Minalin, nella provincia di Pampanga, oltre 200 persone sono fuggite dopo che le acque di un fiume si sono riversate sopra una diga, allagando le loro case. Evacuazioni sono in corso anche nella provincia di Zambales e intorno alla diga di La Mesa, a nord di Manila.

Gli allagamenti sono il risultato di due giorni di intense piogge monsoniche, scatenate dalla tempesta tropicale Trami, che domani dovrebbe spostarsi dalle Filippine verso Taiwan. Gli allagamenti sono diventati frequenti nella zona di Manila a causa della deforestazione delle montagne circostanti e dell’ostruzione di canali e corsi d’acqua. Secondo le stime del dipartimento della Scienza e della tecnologia, solo domenica nella zona della baia di Manila sono caduti 600 millimetri di pioggia, la quantità registrata solitamente in un mese.

Intanto a lanciare l’allarme è anche Save the Children che da 30 anni opera nelle Paese per fornire soccorso umanitario immediato alle popolazioni locali colpite dai tifoni e altri disastri naturali di cui spesso il Paese asiatico è spesso vittima. “Secondo le nostre stime – scrive in una nota Filippo Ungaro, responsabile comunicazione, campagne e volontari di Save the Children Italia – sono decine di migliaia i bambini che hanno dovuto abbandonare le loro case per cercare di mettersi in salvo dalla tempesta. In un’emergenza di queste proporzioni i bambini sono spesso in preda al panico e al terrore, e bisogna intervenire rapidamente con i soccorsi per raggiungere in particolare chi è più vulnerabile. Save the Children sta mobilitando lo staff presente sul posto e i propri partner locali, e ha approntato stock di generi di prima necessità perché possano essere distribuiti al più presto nelle aree dove la popolazione è maggiormente a rischio”.

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