New York (New York, Usa), 29 lug. (LaPresse/AP) – La Siria è “in caduta libera” ed è diventata un campo di battaglia in cui i civili sono le principali vittime di atti di terrore, dai bombardamenti agli stupri e alle uccisioni a sfondo settario. Lo ha detto Paulo Pinheiro, a capo della commissione investigativa delle Nazioni unite sulla Siria. “Massacri e altre uccisioni extragiudiziarie vengono commesse con impunità”, ha detto Pinheiro in un intervento all’Assemblea generale dell’Onu, aggiungendo che dietro questi reati ci sono soprattutto le forze pro-governative, ma anche i ribelli. “Il mondo – ha affermato – deve sentire il grido del popolo: fermate le violenze, mettete fine a questa carneficina, fermate la distruzione di questo grande Paese”.
Secondo Pinheiro, il numero di sfollati all’interno della Siria ha raggiunto 4,5 milioni, mentre altri 18 milioni di persone restano nelle proprie case e sostengono le organizzazioni umanitarie che cercano di fornire aiuti alle persone costrette a fuggire. “Il costo stimato del conflitto per l’economia siriana – ha aggiunto – è tra 60 e 80 miliardi di dollari, un terzo del Pil del Paese di prima della guerra”.
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