Austin (Texas, Usa), 13 lug. (LaPresse/AP) – Il Senato del Texas ha approvato nuove restrizioni sull’aborto, che ora passano al governatore repubblicano Rick Perry per la firma che le converta in legge. La misura arriva dopo settimane di manifestazioni in cui migliaia di persone si sono raccolte al Campidoglio per chiedere che non fosse approvata. Dopo l’ok al testo, i dimostranti fuori dall’aula hanno urlato: “Vergogna! Vergogna!” e alcune donne si sono incatenate chiedendo che “il diritto di scelta non fosse cancellato”. I democratici hanno definito il provvedimento incostituzionale e non necessario, mentre i repubblicani dicono voglia proteggere donne e bambini non ancora nati. L’House Bill 2 permette l’aborto solo in centri chirurgici, limita dove e quando le donne possano assumere pillole abortive e vieta le interruzioni di gravidanza oltre la 20esima settimana.
Gli oppositori denunciano che in questo modo quasi tutti i centri specializzati chiuderanno: resteranno aperti soltanto cinque dei 42 presenti nello Stato, lasciando quasi tutto il territorio privo del servizio. I democratici hanno introdotto emendamenti per prevedere eccezioni in caso di stupro e incesto e per cancellare alcuni dei punti più restrittivi, ma i repubblicani in maggioranza hanno bloccato tutte le iniziative. Non mancano già le promesse di combattere contro il nuovo testo. Il senatore Royce West, democratico di Dallas, ha annunciato: “Faremo causa, lo prometto”. La misura riflette restrizioni passate già in Mississippi, Ohio, Oklahoma, Alabama, Kansas, Wisconsin e Arizona, mentre in North Carolina si valutano nuove regole.
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