Londra (Regno Unito), 12 lug. (LaPresse/AP) – Le autorità del Regno Unito hanno rinunciato a tenere un’inchiesta pubblica sulla morte di Alexander Litvinenko, l’ex spia russa uccisa nel 2006 con un té avvelenato da un isotopo radioattivo, il polonio 210. Lo ha annunciato il medico legale britannico David Owen, spiegando di essere stato avvertito oggi della decisione di non procedere, ma senza darne le ragioni. Tale indagine, sostiene Owen, sarebbe stata la migliore speranza per accertare le esatte circostanze dell’omicidio. La vedova Litvinenko, Marina, punta il dito contro il Cremlino per la morte del marito, e accusa Londra di avere messo le relazioni diplomatiche con la Russia davanti agli sforzi per scoprire la verità. “Quella di oggi appare essere una decisione sicuramente politica”, ha detto Marina Litvinenko fuori dalla Corte reale di giustizia di Londra. “La strada verso la verità è ancora lunga”, ha aggiunto. L’ex spia Litvinenko era un agente del Kgb che si rivoltò contro il Cremlino, venendo ucciso con una tazza di té avvelenato servitagli in un albergo di Londra. Il Regno Unito sospetta due cittadini russi per l’omicidio, ma Mosca ha sempre negato l’estradizione. Gli avvocati della famiglia Litvinenko affermano che l’uomo stava lavorando per i servizi di intelligence britannici quando morì, e che fu il Cremlino a ordinare l’omicidio.
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