Pechino (Cina), 1 lug. (LaPresse/AP) – Madri e padri non sono gli unici a chiedere ai figli di andarli a trovare più spesso. In Cina ora lo pretende anche lo Stato. Entra infatti in vigore oggi la nuova versione di una legge che chiede alle persone di recarsi in visita ai genitori anziani, o comunque mantenersi in contatto con loro, pena la denuncia. La legge modificata non modifica molto rispetto a quella in vigore in precedenza, perché non specifica quanto frequentemente debbano tenersi le visite, ma punta a sollevare il problema e la tematica della cura delle persone anziane. “È principalmente per sottolineare il diritto degli anziani a chiedere un sostegno emotivo. Vogliamo sottolineare questa necessità”, commenta una delle persone che ha redatto la nuova legge, Xiao Jinming, professore all’università di Shandong.
Positivi per ora i commenti della popolazione. Wang Yi, 57 anni, che lavora come donna delle pulizie e vive sola a Shanghai, sostiene che la nuova legge sia “meglio di niente”. I suoi due figli lavorano a centinaia di chilometri di distanza, nella provincia meridionale del Guangdong, e la vedono solo in occasione dell’annuale riunione di famiglia. “È troppo poco, sicuramente. Penso che due volte all’anno sia buono. Noi cinesi cresciamo i bambini affinché si prendano cura di noi quando siamo anziani”, aggiunge la donna. La legge è stata emendata a dicembre, in seguito a frequenti notizie di genitori anziani trascurati dai propri figli. Secondo la norma, i figli di persone che hanno oltre 60 anni dovrebbero far sì che le loro necessità quotidiane, finanziarie e spirituali vengano soddisfatte. Anche se nella società cinese il rispetto per gli anziani è radicato, tre decenni di riforme del mercato hanno accelerato la disgregazion della famiglia allargata e sono poche le alternative possibili, come le case di riposo.
Già prima che la legge venisse emendata, spiega ancora Xiao Jinming, si sono verificati molti casi di denunce da parte di genitori nei confronti dei figli. Generalmente i tribunali risolvono questi casi con un accordo che prevede maggiori visite da parte della prole, ma difficilmente si decidono risarcimenti economici. La popolazione anziana in Cina è molto ampia e si stima che entro il 2053 gli over 60 cresceranno dagli attuali 185 milioni ai 487 milioni, ossia il 35% della popolazione. Un aumento dovuto alla crescita dell’aspettativa di vita, da 41 a 73 anni in cinque decenni, e dalle politiche di pianificazione familiare, che limitano le famiglie che vivono in città alla possibilità di avere un solo figlio.
La rapida crescita dell’età della popolazione pone però una seria minaccia alla stabilità economica e sociale del Paese. Zahnge Ye, professoressa universitaria di 36 anni della provincia orientale di Jiangsu, definisce “irragionevole” il cambiamento della legge, perché mette troppa pressione sulle persone che si sono trasferite lontano dalla famiglia in cerca di lavoro o indipendenza. “Per i giovani che sono all’estero o lavorano molto lontano – commenta – è semplicemente troppo difficile e costoso far visita ai propri genitori. Spesso io vado a trovare i miei e li chiamo, ma se una persona non vuole dubito che questa legge possa funzionare”.
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