Johannesburg (Sudafrica), 25 giu. (LaPresse/AP) – Il Sudafrica prega per Nelson Mandela, ricoverato in ospedale a Pretoria dallo scorso 8 giugno per un’infezione polmonare. Una folla di persone continua a recarsi davanti alla casa del ‘padre della democrazia’ in un sobborgo di Johannesburg per esprimere la speranza di una sua guarigione. Il presidente sudafricano Jacob Zuma ha fatto sapere domenica, e ha ribadito ieri, che il 94enne Madiba è in condizioni critiche. Resta intanto in programma la visita di Barack Obama in Sudafrica nell’ambito del suo tour in Africa al via domani.

IL SUDAFRICA PREGA PER MANDELA. In centinaia hanno accolto l’invito di Zuma a pregare per il 94enne Madiba. È stato infatti proprio Zuma a ribadire ieri l’auspicio che i cittadini preghino per la salute del premio Nobel per la Pace, e i sudafricani continuano a presentarsi numerosi vicino alla casa di Nelson Mandela in un sobborgo di Johannesburg, portando il loro pensiero per l’ex presidente. Zuma si è recato da Madiba in ospedale nel fine settimana e ha riferito che era “addormentato” visto che la visita è avvenuta in tarda serata. Parlando ieri con i giornalisti, inoltre, Zuma ha ribadito che Mandela resta in condizioni critiche e che i medici stanno facendo tutto il possibile per rendere confortevole la sua situazione. Il presidente non ha però voluto fornire altri dettagli sulle condizioni del premio Nobel, dicendo di non essere un dottore.

OBAMA IN VISITA IN SUDAFRICA VENERDI’. Intanto c’è attesa per l’imminente arrivo di Barack Obama, che giungerà in Sudafrica venerdì per una visita di tre giorni nell’ambito di un tour in tre Paesi africani. Obama partirà domani dagli Stati Uniti: la prima tappa sarà il Senegal, poi si recherà in Sudafrica e Tanzania. “Il presidente Usa Obama verrà in visita in Sudafrica” nonostante le condizioni critiche di Nelson Mandela, ha detto Zuma, aggiungendo che “non penso che dovrebbe rinunciare al viaggio perché qualcuno è malato”. Il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney, non ha avanzato ipotesi sull’impatto della salute di Mandela sulla visita di Obama, limitandosi a dire che il presidente Usa “continua a mantenere l’entusiasmo per il suo viaggio”. “Il presidente ha ovviamente sempre visto Mandela come uno dei suoi eroi personali e penso non sia il solo negli Usa né nel resto del mondo”, ha aggiunto Carney.

MADIBA PADRE DELLA DEMOCRAZIA. Mandela è stato il primo presidente nero del Sudafrica ed è considerato il padre della democrazia nel Paese per il suo ruolo nella lotta all’apartheid. Zuma in questi giorni lo ha ricordato più volte. “Madiba è in condizioni critiche ed è il padre della democrazia”, ha detto nell’incontro di ieri con la stampa. “Questo è l’uomo che ha combattuto e sacrificato la sua vita restando in prigione, diventando il prigioniero rimasto in carcere per più tempo nella storia del Sudafrica”, ha aggiunto. Mandela rimase in una cella a Robben Island per 27 anni e venne liberato nel 1990. Quattro anni dopo divenne il primo presidente di colore di quella che divenne la ‘nazione arcobaleno’. Il suo ruolo è riconosciuto unanimemente. L’Alleanza democratica, principale partito di opposizione sudafricano, ha affermato in una nota che la notizia delle condizioni critiche di Madiba è giunta come “un duro colpo a tutti i sudafricani”.

MANDELA E GLI SPRINGBOKS: 18° ANNIVERSARIO. Intanto ricorreva ieri il 18esimo anniversario di una delle tappe fondamentali della riconciliazione sudafricana: la storica apparizione di Mandela alla finale della coppa del mondo di rugby del 1995, disputata proprio in Sudafrica e vinta a sorpresa a Johannesburg dai padroni di casa, contro la Nuova Zelanda di un incredibile Jonah Lomu. Con un gesto di grande valore simbolico e mirato a riunire la società ancora spaccata, Mandela indossò per tutta la partita la maglia verde e oro del capitano del Sudafrica, un bianco. Il gesto di Mandela portò tutti i sudafricani a sostenere la nazionale di rugby, gli ‘Springboks’, fino ad allora odiata dalla popolazione di colore perché vista come un simbolo del vecchio regime razzista bianco. Sul palco Mandela strinse la mano al capitano degli ‘Springboks’, François Pienaar, consegnandogli la coppa del mondo in un gesto emblematico del suo impegno per la riconciliazione.

SALUTE INSTABILE DA DICEMBRE. È la quarta volta da dicembre che Madiba viene portato in ospedale: allora era infatti rimasto in clinica per 18 giorni a causa di una infezione polmonare e per sottoporsi a un’operazione per rimuovere dei calcoli biliari; a inizio marzo fu ricoverato un giorno a Pretoria per controlli medici programmati; poi il 28 marzo fu nuovamente ammesso in ospedale per problemi ai polmoni, e fu dimesso 10 giorni dopo. Mandela soffre in particolar modo di difficoltà respiratorie perché contrasse la tubercolosi durante la lunga prigionia a Robben Island. Madiba soffre inoltre di fastidi alla vista, causati dagli anni di lavori forzati in una cava di calcare.

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