Washington (Usa), 25 giu. (LaPresse) – “Dal 2006 nessun Paese al mondo ha ridotto l’inquinamento da Co2 come gli Stati Uniti. È un buon inizio. Ma la ragione per cui siamo qui è che c’è ancora molto da fare”. Così il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha dello all’inizio del suo atteso discorso sul clima alla Georgetown University, in cui ha illustrato il suo piano contro il cambiamento climatico. Diversi i punti elencati, tra cui la necessità di imporre limiti alle emissioni alle centrali elettriche, l’aumento dell’energia eolica e solare, l’annuncio che l’oleodotto Keystone XL che collega Canada e Texas sarà costruito solo se gli effetti negativi sull’ambiente saranno limitati. Obama ha chiarito di voler agire sul problema del riscaldamento globale “al di là del colore politico”, dicendo di avere ormai “poca pazienza” con chi nega che sia una priorità. Ha poi bacchettato i repubblicani, dicendo che ogni volta che si tenta di creare nuove misure dicono che uccideranno l’economia, ma che l’esperienza insegna il contrario. Seguono i principali punti del discorso.
A USA RUOLO DI GUIDA: MONDO SARA’ D’ACCORDO. “Non è possibile risolvere questa questione da soli, neanche un Paese forte come gli Usa può farlo. Quindi il piano prevede che gli Stati Uniti si mettano nel ruolo di guida, di leader, e il mondo sarà d’accordo”, ha detto Obama. “Gli Stati Uniti – ha dichiarato – vogliono misure coraggiose. Continueremo a essere un esempio e a guidare perché è quello che abbiamo sempre fatto. Sono convinto sia una sfida che l’America può affrontare e che gli Stati Uniti possano trovare una soluzione”.
RIDUZIONE DEI GAS SERRA: SERVE NUOVA STRATEGIA. Ribadendo la promessa fatta nel 2009 di ridurre le emissioni di gas serra del 17% entro la fine del decennio, riportandole a valori pre-2005, Obama ha detto: “Nel discorso sullo stato dell’unione ho chiesto al Congresso di trovare una soluzione che mettesse d’accordo i repubblicani e i democratici, ma sono ancora in attesa che la soluzione sia trovata e voglio che tutti si impegnino. E’ una sfida che deve ricevere attenzione adesso, non può aspettare”. Ha aggiunto: “Per questo voglio mettere in atto una nuova strategia che tuteli dall’inquinamento e preveda un coordinamento globale sulla sfida del cambiamento climatico. Si inizia con l’inquinamento da carbonio, facendo un uso maggiore dell’energia pulita, sprecando meno energia per le attività economiche”.
NON UCCIDIAMO L’ECONOMIA: E’ MENZOGNA. “Sentirete dire che queste misure uccideranno l’economia e faranno perdere posti di lavoro. Sono cose che vengono dette ogni volta che gli Stati Uniti cercano di introdurre standard più elevati per tutelare i cittadini a livello ambientale”, ha detto Obama, sottolineando che i critici della misura sostenevano che essa avrebbe decimato l’industria dell’auto, mentre invece è successo il contrario.
EPA LIMITI EMISSIONI CENTRALI ELETTRICHE. “Oggi circa il 40% dell’inquinamento da carbone viene dalle centrali elettriche, ma al momento non ci sono limiti alle emissioni di gas. Esistono limiti per il mercurio e l’arsenico, ma non per le emissioni di carbonio dalle centrali elettriche. Non è giusto né sicuro e bisogna fermarlo”, ha deto Obama, chiedendo che “l’Agenzia per la protezione dell’ambiente (Epa) di mettere un limite a questo inquinamento e di rivedere il piano per limitare le quote di emissioni immesse nell’aria dalle centrali esistenti”.
TRIVELLARE PENSANDO AL CLIMA. “Non possiamo continuare a trivellare ignorando il cambiamento climatico. È un problema non ignorabile. La strategia energetica giusta non può riguardare solo il petrolio”, ha detto Obama, facendo poi riferimento alle “controversie sull’oleodotto Keystone XL tra il Canada e il Texas a cui molti si sono opposti. Voglio essere chiaro: permetterne la costruzione richiede che tutto sia fatto nell’interesse del Paese”. “Gli interessi nazionali – ha aggiunto – saranno serviti se questo progetto non esaspererà gli effetti dell’inquinamento da carbonio. Faremo una valutazione necessaria per capire se andare avanti con la costruzione”.
NUOVI STANDARD IN CASE E PER VEICOLI. “Un altro modo per ridurre l’inquinamento climatico è sprecare meno energia. Con gli standard fissati per le auto negli ultimi anni l’abbiamo ridotto ed entro la fine del prossimo decennio avremo una efficienza molto maggiore, ma si possono stabilire standard anche per altri veicoli, tra cui i camion, e nei prossimi mesi faremmo partnership con i produttori”. Così Obama ha annunciato la necessità di “nuovi standard energetici per gli elettrodomestici, che riducano consumi e sprechi. Le agenzie federali devono fare da esempio: da quando sono diventato presidente ho chiesto loro di ridurre del 15% in meno, e ora il 20% della loro energia dovrà provenire da fonti rinnovabili”.
PIU’ SOLARE ED EOLICO. “Il piano prevede il raddoppiamento dell’energia eolica e solare, per avere più energia e alimentare 6 milioni di case entro il 2020”, ha annunciato Obama. “Il ministero della Difesa, il più grande consumatore in America, avrà a disposizione 3 gigawatt di energia pulita – ha affermato – per evitare di bruciare 3 tonnellate di carbone ogni anno. E poiché miliardi di dollari in soldi dei contribuenti vanno ad aziende che sprecano l’energia, chiedo al Congresso di approvare il piano per sostenere le aziende che investono in un futuro pulito”.
PVS: SUBITO ENERGIA PULITA. Paesi in via di sviluppo (Pvs) sono quelli con il livello di inquinamento più alto nel mondo, quindi dobbiamo coinvolgerli nella soluzione al problema e “chiedo al governo di aprire trattative per mettere a punto tecnologie che permettano loro di saltare la fase in cui inquinano, passando direttamente all’energia pulita”. Così il presidente. “Se l’America fallirà – ha detto Obama – l’inquinamento potrebbe aumentare in tutto il mondo. I Paesi in via di sviluppo (Pvs) usano sempre più energia. Non possiamo fare loro una colpa di rivendicare gli effetti di uno sviluppo come il nostro, ma sono Paesi più vulnerabili alle conseguenze del cambiamento climatico. Sono i Paesi con il livello di inquinamento più alto, per questo dobbiamo essere sicuri che anch’essi contribuiscano a trovare una soluzione. Se come aziende ci facciamo concorrenza, la responsabilità del pianeta è comune”.
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