Bruxelles (Belgio), 10 giu. (LaPresse/AP) – Regno Unito, Germania e Unione europea intervengono sul controverso programma di controllo delle comunicazioni lanciato dall’Agenzia di sicurezza nazionale Usa (Nsa), svelato nei giorni scorsi dagli scoop di Guardian e Washington Post. Il programma, noto come Prism, permetteva a Nsa e Fbi di entrare direttamente nei server delle maggiori compagnie internet statunitensi, come Google, Apple, Microsfot, Facebook e Aol, controllando email, video chat, messaggi, al fine di tracciare gli stranieri sospettati di terrorismo o spionaggio. Se il governo britannico di David Cameron parla di rispetto della legge da parte dei servizi di sicurezza, di diverso avviso sono Berlino e Bruxelles, preoccupate che il programma possa aver colpito anche cittadini europei.

CAMERON: INTELLIGENCE DI LONDRA LAVORA BENE. “Sono soddisfatto dei nostri servizi di intelligence, che svolgono un lavoro davvero importante per mantenerci al sicuro, operano entro i limiti della legge e con un adeguato controllo da parte della commissione per lo spionaggio e sicurezza. Cerchiamo di essere chiari. Allo stato attuale non si possono fare commenti su questo problema di intelligence, ancora aperto. Ci sono cose che il ministro degli Esteri William Hague potrà dire e domande a cui potrà rispondere”. Sono le parole del primo ministro britannico David Cameron, riportate dal quotidiano The Guardian, a difesa dei servizi di intelligence di Londra dalle accuse di avere avuto accesso illecito alla rete informatica statunitense Prism. “Viviamo in un mondo pericoloso e in cui esiste il pericolo terrorismo. Penso che sia giusto avere servizi di intelligence ben finanziati e bene organizzati che ci mantengano al sicuro”, ha aggiunto Cameron, parlando nel corso di un evento nell’Essex.

MERKEL: NE PARLERO’ CON OBAMA. Questa mattina, il governo tedesco ha fatto sapere che la cancelliera Angela Merkel solleverà la questione la prossima settimana, quando il presidente degli Usa Barack Obama si recherà in visita a Berlino. Obama arriverà in Germania il 18 giugno per la sua prima visita nella capitale tedesca in veste di presidente degli Usa. “Si può tranquillamente ritenere che questa sia una questione che la cancelliera solleverà”, ha detto il portavoce della Merkel, Steffen Seibert. Il ministero dell’Interno tedesco spiega invece di essere in contatto con le autorità statunitensi per provare a chiarire i dettagli e determinare se siano stati infranti i diritti di cittadini tedeschi.

UE: PROTEZIONE DATI E’ DIRITTO. Sempre oggi, la Commissione europea si dice invece preoccupata dell’impatto dei programmi lanciati dal governo di Washington. “Questo caso mostra che una chiara cornice legale per la protezione dei dati personali non è un lusso o un vincolo, ma un diritto fondamentale”, ha affermato Viviane Reding, commissario europeo per la giustizia, i diritti fondamentali e la cittadinanza. La questione era già stata sollevata dalla stessa Reding con la controparte Usa durante i colloqui che si tennero ad aprile.

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