Ginevra (Svizzera), 27 mag. (LaPresse/AP) – I ministri degli Esteri dell’Unione europea riuniti a Bruxelles non hanno raggiunto una posizione comune sull’embargo alle armi imposto alla Siria. Lo fa sapere il ministro degli Esteri austriaco, Michael Spindelegger, parlando ai giornalisti. L’incontro è stato interrotto e per riprendere in serata. Le sanzioni imposte alla Siria scadono il 31 maggio e, dopo quella data, se non sarà trovata una posizione comune ciascun Paese membro potrà agire in modo autonomo. Spindelegger si è detto preoccupato, perché un fallimento farebbe sì che “ognuno avrebbe diritto a consegnare armi al regime di Assad o all’opposizione”. Ha aggiunto di non abbandonare la speranza che un accordo dell’ultimo minuto possa essere raggiunto nelle prossime ore, quando i colloqui riprenderanno.
Intanto, si terrà mercoledì il dibattito urgente sulla Siria chiesto al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni unite da Stati Uniti, Qatar e Turchia. Ad annunciare la sessione, la prima del genere da marzo 2012, è stato il presidente del Consiglio Onu per i diritti umani, Remigiusz Henczel. Secondo quanto riportano fonti ufficiali a condizione di anonimato, i negoziati sono già stati avviati per una risoluzione incentrata sulle violenze nella città siriana di Qusair, vicina al Libano.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata