Londra (Regno Unito), 23 mag. (LaPresse/AP) – Aveva 25 anni ed era padre di un bambino di due il soldato britannico rimasto vittima del brutale attacco di ieri a Londra, a colpi di machete. Lo ha rivelato il ministero della Difesa nel pomeriggio, dopo un giorno di attesa sulla sua identità. Questa mattina si era tenuta una riunione della Commissione governativa per le emergenze e, uscendo da meeting, il sindaco Boris Johnson ha invitato i cittadini a mantenere la calma sembrando suggerire che si tratterebbe di un caso isolato. In giornata, intanto, sono emersi nuovi dettagli della storia. Una donna, capo scout e madre di due bambini, poco dopo l’aggressione è intervenuta provando a far ragionare i responsabili. “Vogliamo cominciare una guerra a Londra stasera”, le ha spiegato uno dei due, dicendosi stufo delle uccisioni di musulmani in Afghanistan. Nelle caserme di Londra è stato innalzato il livello di sicurezza e, in alcuni casi, sono state dispiegate guardie armate aggiuntive.

LA VITTIMA. Fino a oggi pomeriggio l’identità della vittima è stata tenuta segreta. A renderla nota è stato il ministero della Difesa britannico, spiegando che l’uomo ucciso è Lee Rigby, soldato del secondo Battaglione del reggimento reale dei fucilieri. Il militare, 25 anni, con un figlio di due, si era unito all’esercito nel 2006, e in passato ha servito a Cipro, in Afghanistan e Germania. Lee, ricorda il capitano Alan Williamson, suo commilitone, era “un uomo spiritoso e divertente, sempre pronto a scherzare per sollevare gli animi”. Rigby, addetto alla mitragliatrice, suonava il tamburo nella banda musicale del battaglione ed era un appassionato tifoso del Manchester United. “Fin da quando era un bambino, entrare nell’esercito era tutto ciò che voleva”, ha fatto sapere la famiglia in una nota diffusa in serata. Lee, si legge ancora, “voleva vivere la vita e divertirsi”, “avrebbe fatto tutto per chiunque”, si preoccupava sempre per le sue sorelle e assumeva il ruolo di “fratello maggiore” con tutti quelli che incontrava. “Era un adorabile figlio, marito, padre, fratello e zio, ed era amico di molte persone”, conclude il comunicato.

GLI AGGRESSORI. L’identità dei due assalitori non è invece ancora nota ufficialmente, anche se fonti del Parlamento, citate della Bbc, riferiscono che uno sarebbe il 28enne Michael Adebolajo, convertito all’islam. La polizia conferma solo che si tratta di un uomo di 28 anni e di uno di 22. I due aggressori dopo l’attacco hanno atteso l’arrivo degli agenti sul posto e la polizia ha sparato loro alle gambe. Sono stati quindi portati in ospedale, dove sono piantonati dagli agenti. Oggi è emerso che entrambi erano stati oggetto di precedenti indagini dei servizi di sicurezza britannici per possibili legami di tipo terroristico. Le operazioni dell’agenzia di intelligence interna MI5 possono comprendere sorveglianza sotto copertura, intercettazioni telefoniche e di altre comunicazioni.

IN SERATA ALTRI DUE FERMI. La polizia intanto ha effettuato perquisizioni in un complesso di edilizia residenziale pubblica a Greenwich, appena fuori Londra, e in una proprietà nel Lincolnshire, nell’est dell’Inghilterra. E in serata ha fatto sapere di aver arrestato altre due persone in connessione con il caso. Si tratta di un uomo e una donna, entrambi di 29 anni, accusati di cospirazione. Entrambi sono in custodia in una stazione di polizia a sud di Londra.

AGGRESSIONE VICINO CASERMA A WOOLWICH. L’allarme è scattato ieri pomeriggio, quando la polizia ha risposto a una segnalazione di aggressione a pochi isolati di distanza dalla caserma Royal Artillery Barracks nel quartiere londinese di Woolwich, nel sudest della città. Due uomini, armati di coltelli da macellaio, un machete e una mannaia, hanno aggredito un soldato in servizio, uccidendolo. Secondo il Daily Telegraph la vittima è stata decapitata.

IL VIDEO. Molti i passanti che hanno assistito alla brutale aggressione e diversi testimoni hanno registrato dei video. I responsabili dell’omicidio si sono fatti riprendere mentre facevano minacce e spiegavano i motivi dell’attacco. “Giuriamo sul potentissimo Allah che non smetteremo mai di combattervi”, diceva uno degli aggressori con le mani ancora insanguinate, lamentandosi delle truppe britanniche che combattono contro i musulmani. “Dobbiamo combatterli come loro combattono noi”, proseguiva. Poi le riprese si spostavano sul corpo disteso a terra.

LA MAMMA EROINA. È emersa inoltre una storia di coraggio. Ingrid Loyau-Kennett, una donna madre di due figli e capo scout, giunta sul posto poco dopo l’aggressione a bordo di un autobus, è intervenuta e ha provato a far ragionare i responsabili. “Siete solo voi contro molte persone, perderete”, ha detto loro la 48enne. Poi ha chiesto il perché dell’uccisione del soldato. “L’ho ucciso perché lui ha ucciso dei musulmani e io sono stufo delle persone che uccidono musulmani in Afghanistan”, ha risposto uno degli aggressori secondo quanto la donna ha raccontato al Daily Telegraph. Poi l’aggressore ha aggiunto: “Vogliamo cominciare una guerra a Londra stasera”.

CAMERON: ATTACCO AL PAESE E TRADIMENTO ISLAM. Parlando in una breve conferenza stampa a Downing Street, il primo ministro britannico David Cameron ha condannato l’episodio definendolo “non solo un attacco al Paese, ma anche un tradimento dell’islam”. “Non c’è niente nella religione islamica che possa giustificare questo atto”, ha proseguito, aggiungendo che si tratta anche di un tradimento “delle comunità islamiche che contribuiscono al nostro Paese”. Nel suo discorso Cameron ha poi citato la donna eroina che ha sfidato gli aggressori come esempio dell’unità del Paese.

OBAMA: OMICIDIO AGGHIACCIANTE. Parole di condanna sono arrivate anche da Barack Obama, che ha definito l’attacco “agghiacciante”. In una nota scritta il presidente americano condanna l’aggressione e ribadito che gli Stati Uniti sono al fianco del Regno Unito “contro l’estremismo violento e il terrore”. “Per questo tipo di azioni non c’è assolutamente giustificazione”, ha aggiunto Obama offrendo le proprie preghiere alla famiglia della vittima e al popolo britannico.

LE PROTESTE DOPO L’ATTACCO. Ieri sera circa 50 uomini che sventolavano una bandiera del movimento di estrema destra ‘English Defense League’ si sono radunate a Woolwich, il quartiere dell’aggressione, intonando canti nazionalisti e gridando oscenità sul Corano. Associazioni e gruppi musulmani si sono affrettati a condannare l’attacco, chiedendo alla polizia di placare le tensioni. “Si tratta di un atto barbarico che non ha alcuna base nell’islam”, ha affermato il Consiglio musulmano del Regno Unito, aggiungendo che “niente giustifica questo omicidio”.

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