Tbilisi (Georgia), 17 mag. (LaPresse/AP) – Niente manifestazione per i diritti degli omosessuali a Tbilisi, capitale della Georgia. Decine di dimostranti che si erano radunati nel centro della città sono stati allontanati dalla polizia, dopo che alcune migliaia di attivisti anti-gay hanno occupato via Rustaveli, dove l’iniziativa avrebbe dovuto tenersi, minacciando i dimostranti con mazzi di ortiche. Tra i due gruppi sono scoppiati scontri, in cui sono rimaste ferite 16 persone.
Gli oppositori della marcia hanno mostrato cartelli con le scritte ‘Non abbiamo bisogno di Sodoma e Gomorra!’ e ‘Democrazia non equivale a immoralità’. Tra loro anche alcuni preti ortodossi, secondo cui l’omosessualità è contraria ai valori della tradizione cristiana ortodossa. Le autorità della Georgia avevano dato l’ok alla marcia, sottolineando che tutti i cittadini, indipendentemente dal loro orientamento sessuale, hanno il diritto di esprimere le proprie opinioni in pubblico.
Padre Davis, prete che fa parte del gruppo che ha organizzato la contro-dimostrazione, sostiene che la parata “insulti le tradizioni del popolo e i sentimenti nazionali”. Un evento simile lo scorso anno nella capitale della Georgia aveva avuto vita breve ed era finito con scontri. “Noi siamo contro la propaganda dell’omosessualità”, commenta lo studente 21enne Nikolai Kiladze. “Se abbiamo bisogno di parate come questa per diventare membro dell’Unione europea o di altre organizzazioni e blocchi occidentali – ha aggiunto – allora io sono contrario”. Uchi Nanuashvili, difensore dei diritti umani georgiano, ha invece definito la situazione “deplorevole”.
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