Seul (Corea del Sud), 25 apr. (LaPresse/AP) – La Corea del Sud minaccia una “grave misura” se la Corea del Nord entro la scadenza di domani non accetterà la proposta di colloqui sull’area industriale di Kaesong. Lo ha dichiarato il portavoce del ministero dell’Unificazione, Kim Hyung-suk. Kaesong è chiuso da circa un mese, quando il Nord ha sospeso le operazioni e ritirato 53mila lavoratori. Il portavoce non ha voluto spiegare cosa Seul intenda fare in risposta a un eventuale no di Pyongyang. Potrebbe però decidere di ritirare i lavoratori rimasti nel parco industriale al confine, segnando così la fine di quello che è considerato l’ultimo simbolo di collaborazione tra Nord e Sud.
Durante una conferenza stampa, Kim Hyung-suk ha dichiarato che il suo Paese ha fissato la scadenza perché i lavoratori che ancora si trovano a Kaesong stanno esaurendo le scorte di cibo e medicinali, mentre le aziende sono in difficoltà economica a causa del blocco. Per risolvere lo stallo, ha aggiunto, Pyongyang deve prima di tutto permettere ad alcuni sudcoreani di attraversare il confine per consegnare i materiali di base che scarseggiano. “E’ davvero increscioso – ha dichiarato – che il Nord rifiuti le misure umanitarie minime per i nostri lavoratori al complesso industriale di Kaesong”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata