Beirut (Libano), 24 apr. (LaPresse/AP) – Il minareto della famosa moschea degli Omayyadi del XII secolo ad Aleppo è stato distrutto. Lo confermano sia i media statali siriani che gli attivisti antigovernativi, offrendo diverse versioni sulle responsabilità dell’accaduto. Secondo l’agenzia di Stato, a fare esplodere il minareto sono stati i ribelli del gruppo Jabhat al-Nusra, collegato ad al-Qaeda. L’attivista di Aleppo Mohammed al-Khatib afferma invece che sia stato un carro armato dell’esercito siriano a sparare un colpo che ha “totalmente distrutto” il minareto.
La moschea e il vicino mercato medievale sono i monumenti più importanti della città vecchia di Aleppo, che è patrimonio dell’umanità dell’Unesco. La moschea è stata conquistata dai ribelli all’inizio di quest’anno dopo duri combattimenti che hanno danneggiato il complesso storico. L’area circostante rimane contesa e le truppe del governo si trovano a circa 200 metri dalla moschea.
Un video amatoriale pubblicato online da un attivista dell’Aleppo media center, antigovernativo, mostra il portale d’accesso alla moschea annerito dai combattimenti precedenti, e un cumulo di macerie dove prima si trovava il minareto. Nelle immagini si vede un uomo che sembra essere un ribelle, nel cortile della moschea. L’uomo afferma che le forze del regime recentemente hanno sparato sette colpi contro il minareto senza riuscire a buttarlo giù, e che oggi un carro armato ha colpito l’obiettivo. “Eravamo qui oggi e improvvisamente i colpi hanno cominciato ad arrivare al minareto”, afferma l’uomo. “Loro – prosegue riferendosi all’esercito – hanno tentato di assaltare la moschea ma li abbiamo ricacciati indietro”.
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