Madrid (Spagna), 14 apr. (LaPresse/AP) – Migliaia di persone si sono radunate oggi a Madrid, alla centrale Puerta del Sol, per protestare contro la monarchia e chiedere un capo di Stato democraticamente eletto. La marcia è stata organizzata proprio nell’82esimo anniversario della proclamazione della repubblica spagnola, nel 1931, rovesciata poi dal golpe guidato da Francisco Franco. Quest’ultimo, nel 1969, nominò il principe Juan Carlos come suo successore nel ruolo di capo di Stato. Quindi nel 1975, dopo la morte del dittatore, il reale fu incoronato re di Spagna.

“Questa monarchia ci è stata imposta dalla dittatura, e per questo la consideriamo illegale. Inoltre, consideriamo anacronistico avere un capo di Stato non eletto. Non è democratico”, commenta Maria Ayuso, insegnante di 45 anni. Per decenni il re in Spagna ha goduto di grande ammirazione, per aver saputo traghettare il Paese dalla dittatura a una moderna democrazia e per aver sventato il colpo di Stato del 1981, organizzato da frange della Guardia Civil e dell’esercito.

Le cose hanno iniziato a cambiare negli ultimi anni, con le voci su una presunta relazione extraconiugale e, soprattutto, quando Juan Carlos ad aprile dello scorso anno si ruppe l’anca durante una battuta di caccia agli elefanti in Botswana, tenuta nonostante fosse presidente della branca spagnola del Wwf. Il monarca fu trasferito in Spagna a bordo di un jet privato per ricevere cure mediche. In seguito all’episodio il re si scusò, ma per molti non fu abbastanza. Inoltre la casa reale è stata investita dall’indagine per frode aperta contro Inaki Urdangarin, marito della figlia del re, l’infanta Cristina, a sua volta indagata.

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