Belgrado (Serbia), 11 apr. (LaPresse/AP) – Ljubisa Bogdanovic, 60enne veterano dell’esercito serbo, che martedì ha ucciso 13 persone a Velika Ivanca, villaggio vicino a Belgrado, è morto dopo due giorni di agonia. La notizia è stata comunicata dall’ospedale della capitale dove l’uomo era ricoverato dopo essersi sparato. La moglie, Javorka Bogdanovic, a sua volta ferita, si sta invece riprendendo da un intervento chirugico, è in condizioni serie, ma stabili. Le autorità stanno ancora indagando sul movente della strage.
Secondo quanto riferiscono i residenti del villaggio di Velika Ivanca, che si trova a circa 50 chilometri a sudest della capitale, l’uomo ha prima ucciso suo figlio e sua madre, quindi ha lasciato la casa e ha sparato ai vicini, freddando in tutto 13 persone, tra cui un cuginetto di due anni. Dopo di che ha rivolto l’arma contro se stesso e contro la moglie. I funerali delle vittime si terranno domani. Bogdanovic non aveva precedenti penali, né una storia di problemi mentali. Aveva combattuto nelle guerre dei Balcani negli anni Novanta, e lo scorso anno aveva perso il lavoro.
I vicini sono ancora sconvolti. Bogdanovic, ha commentato il residente locale Milovan Kostadinovic, “avrebbe dovuto soffrire di più per quello che ci ha fatto. Ho sentito che è morto. Ora mi sento meglio”. Il vicino ha spiegato di essere sopravvissuto solo grazie all’arrivo della polizia dopo la chiamata di emergenza della moglie dell’autore della strage.
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