Beirut (Libano), 30 mar. (LaPresse/AP) – Dopo giorni di duri scontri, i ribelli siriani hanno preso il controllo di almeno una parte di Sheik Maqsoud, quartiere a maggioranza curda di Aleppo. Lo rendono noto il gruppo di opposizione Aleppo media center e l’attivista locale Mohammed Saeed. L’Osservatorio siriano per i diritti umani fa inoltre sapere che i combattenti di opposizione hanno catturato un religioso sunnita filo-governativo e lo hanno ucciso, quindi hanno mostrato il suo corpo in giro per il quartiere. L’emittente di Stato Al-Ikhbariya Tv ha identificato l’uomo come Hassan Seifeddine che, secondo le informazioni giunte dall’area, è stato decapitato. La sua testa, aggiunge la televisione, è stata quindi piazzata sul minareto della moschea di al-Hassan, da dove di solito guidava la preghiera. L’agenzia di stampa statale Sana conferma che il corpo di Seifeddine è stato “mutilato” dopo la morte.

La settimana scorsa un altro religioso filo-governativo, Sheik Mohammad Said Ramadan al-Buti, era morto in un attentato suicida compiuto all’interno di una moschea di Damasco. Nell’attacco erano morte il tutto 48 persone e altre decine erano rimaste ferite. Al-Buti, come Seifeddine, era un forte sostenitore del governo del presidente Bashar Assad. Una sua recente fotografia pubblicata online lo mostrava con la scritta ‘Agente ricercato’, un’altra con il commento: ‘Agente delle bande che governano la Siria e ricercato dall’Esercito siriano libero’.

Un altro religioso sunnita di Aleppo, Abdul-Qadir Shehabi, spiega che il figlio dell’imam ucciso era stato rapito alcuni mesi fa. “È questa la libertà di cui parlano? Questa è la libertà di Satana”, commenta Shehabi, in riferimento ai ribelli. Il direttore dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, Rami Abdul-Rahman, spiega a sua volta che il religioso ucciso era stato messo della “lista nera” dell’opposizione. “Era l’imam di una moschea e non era armato quando è stato ucciso. Non possiamo chiudere gli occhi quando l’opposizione viola i diritti umani”, commenta Abdul-Rahman secondo cui nelle violenze ad Aleppo hanno perso la vita almeno trenta persone: oltre al religioso, anche 14 uomini armati filo-governativi, sette ribelli e dieci civili.

Violenze si registrano anche in altre aree nel Paese, nella provincia meridionale di Daraa, nei sobborghi di Damasco e nelle regioni settentrionali di Idlib e Raqqa. Inoltre, alcune aree della capitale hanno subito oggi un blackout. La televisione Al-Ikhbariya, citando il ministro dell’elettricità Imad Khamis, spiega che la rete ha subito un problema tecnico e che la corrente dovrebbe essere ripristinata nel giro di 24 ore. Negli ultimi mesi si sono registrati più volte episodi simili.

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