Baghdad (Iraq), 24 mar. (LaPresse/AP) – Il segretario di Stato Usa John Kerry è in Iraq per una visita non annunciata, per sollecitare i leader iracheni a superare le differenze settarie che ancora minacciano la stabilità del paese dopo i decimo anniversario dall’invasione americana che ha rovesciato il dittatore Saddam Hussein. Kerry è volato a Baghdad ieri da Amman dopo aver accompagnato il presidente Barack Obama in Israele, dall’Autorità palestinese e in Giordania. I funzionari che viaggiano con lui hanno riferito che farà pressione sul primo ministro iracheno Nouri al-Maliki e sugli altri alti funzionari riguardo le riforme democratiche, esortandoli a interrompere i sorvoli degli aeromobili iraniani che portano militari e equipaggiamento destinati al governo siriano nella sua guerra contro i ribelli. L’utilizzo da parte dell’Iran dello spazio aereo per il transito di truppe e armamenti diretti in Siria sono sono fonte di contesa tra gli Washington e Baghdad, e Kerry dirà agli iracheni che lasciarli continuare metterà in pericolo la stabilità dell’Iraq.

Un alto funzionario Usa ha riferito che il numero dei sorvoli, che si verificano “quasi quotidianamente”, così come le spedizioni via terra dall’Iraq alla Siria passando dall’Iran, sono incompatibili con le affermazioni iraniane che si tratti di aiuti umanitari. Secondo quanto riportato dal funzionario, è nell’interesse dell’Iraq evitare che la situazione in Siria si deteriori ulteriormente, in particolare dal momento che si teme che gli estremisti, supportati dagli iraniani, possano ottenere un punto d’appoggio nel paese. Il funzionario ha affermato che ci sono chiari legami tra gli estremisti di al-Qaeda operanti in Siria e i militanti che effettuano attacchi terroristici nel territorio iracheno con crescente regolarità.

Lo scorso anno l’ex Segretario di Stato Hillary Rodham Clinton ha assicurato l’impegno da parte dell’Iraq per il controllo dei sorvoli, ma il funzionario ha riferito che da allora le autorità irachene hanno controllato solo due aerei. Kerry dirà ad al-Maliki che l’Iraq non potrà far parte del dibattito politico sul futuro della Siria fino a quando si dimostrerà più repressivo sulle spedizioni.

Mentre in Iraq si avvicinano le elezioni provinciali il mese prossimo, Kerry intende sottolineare anche l’importanza di garantire che tutti gli elementi della società si sentano affrancati, ha detto il funzionario. Una recente decisione di ritardare le elezioni nelle province di Anbar e Ninive è una “grave battuta d’arresto” per le istituzioni democratiche irachene e dovrebbe essere rivista, ha detto il funzionario.

Kerry ha inoltre in programma di parlare per telefono con Massoud Barzani, il capo del governo regionale curdo con sede a Irbil, per incoraggiare i curdi a non procedere con azioni unilaterali, specialmente riguardo il petrolio, come nel caso di un accordo su oleodotti con la Turchia. Il segretario di Stato statunitense non incontrerà il ministro degli Esteri iracheno Hoshyar Zebari perché quest’ultimo si trova a Doha per una riunione della Lega Araba. Sottolineerà comunque l’importanza “di mantenere l’unità dell’Iraq”, affermando che “iniziative separate minano l’unità del paese” e che “la repubblica curda non può sopravvivere senza il sostegno finanziario di Baghdad”, ha aggiunto il funzionario. La visita di Kerry è la prima di un segretario di Stato Usa da quando Clinton vi si è recata nel 2009. Durante il primo mandato di Obama, i rapporti con l’Iraq erano in gran parte delegati al vicepresidente Joe Biden.

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