Gerusalemme, 21 mar. (LaPresse/AP) – Poche ore dopo aver incontrato il presidente del Anp Mahmoud Abbas a Ramallah, Barack Obama ha lanciato un accalorato appello alla popolazione israeliana affinché riconosca che un compromesso con i vicini palestinesi è necessario per garantire la sicurezza e la pace dello Stato ebraico e dell’intero Medioriente. Intervenendo all’affollato Jerusalem Convention Center, davanti a centinaia di studenti, il presidente americano ha definito Abbas e il primo ministro Salam Fayyad due “veri partner” per la pace per Tel Aviv, capaci di mantenere la sicurezza in Cisgiordania. Quindi ha ribadito che “il diritto del popolo palestinese all’autoderaminazione e alla giustizia deve essere riconosciuto”. “Mettetevi nei loro panni, guardate il mondo attraverso i loro occhi”, ha detto Obama, rivolgendosi al pubblico: “Non è giusto che una bambina palestinese non possa crescere in un suo Stato, e debba vivere con la presenza di un esercito straniero che controlla i movimenti dei suoi genitori ogni singolo giorno”.

Obama non ha fatto esplicite richieste a Tel Aviv, ma ha puntato il dito contro la continua costruzione di insediamenti. “Israele – ha detto – deve riconoscere che la continua attività di colonizzazione è controproducente alla causa della pace, e che una Palestina indipendente deve essere possibile, che confini reali devono essere tracciati”. Tuttavia il presidente, ancora una volta, ha voluto ribadire l’assoluta alleanza tra gli Stati Uniti e lo Stato ebraico, definito “miglior amico” e alleato degli Usa. E ha sottolineato che Washington non verrà mai meno al proprio impegno a favore della difesa di Israele, in particolare per le minacce come quella posta dall’Iran e dal suo programma nucleare.

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