Ramallah (Cisgiordania), 21 mar. (LaPresse/AP) – Secondo giorno in visita in Medioriente per il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, che stamane ha lasciato Israele per recarsi a Ramallah, in Cisgiordania. Poco prima della partenza due razzi sono stati sparati dalla Striscia di Gaza sul sud di Israele, mentre dimostranti si raccoglievano a Ramallah per protestare contro l’atteggiamento degli Usa, che definiscono di parte. Ieri Obama ha incontrato il premier israeliano Benjamin Netanyahu, con cui ha tenuto una conferenza stampa per riaffermare la vicinanza tra i due Paesi anche in relazione al tema della minaccia nucleare iraniana. Limitate le attese su possibili progressi nella questione israelo-palestinese, dopo che Obama ha detto di essere concentrato sull’ascoltare entrambe le parti su come far ripartire i negoziati, ma di non aver in mente alcun nuovo piano di pace.

IL PROGRAMMA DI OGGI. Dopo la visita a Gerusalemme all’Israel museum, dove sono conservati i Rotoli del Mar morto e una mostra sulla tecnologia, il trasferimento a Ramallah, in Cisgiordania. Qui si tengono l’incontro con il presidente dell’Autorità nazionale palestinese, Mahmoud Abbas, il pranzo di lavoro insieme e poi una conferenza stampa. Dopo un meeting con il premier Salam Fayyad, Obama torna a Gerusalemme dove alle 16 italiane tiene un discorso al Jerusalem Convention Center. In serata è ospite a cena del presidente israeliano Shimon Peres.

RAZZI DA GAZA. Due razzi sono stati sparati da Gaza sul sud di Israele, mentre Obama era a Gerusalemme. Il portavoce dell’esercito israeliano, Micky Rosenfeld, ha dichiarato che sono esplosi nella città di confine di Sderot, causando danni ma non feriti. Nel 2008, quando era candidato al primo mandato di presidenza, Obama si recò in visita a Sderot. Nessuno ha ha rivendicato l’attacco. Un funzionario del governo israeliano ha dichiarato poco dopo: “Osserveremo da vicino il presidente palestinese Mahmoud Abbas, per vedere se condannerà questi attacchi da Gaza contro i civili israeliani”.

AL MUSEO DI GERUSALEMME. Prima di partire per Ramallah, Obama si è recato all’Israel museum di Geruselemme, dove ha osservato i Rotoli del Mar morto con il premier israealiano Netanyahu. Questi ha letto il facsimile di un testo, mentre Obama si è detto stupito di come la lingua ebraica sia rimasta invariata nel corso dei secoli. Visitando una mostra sulla tecnologia, il presidente americano ha guardato un robot serpente e scherzato: “Mia moglie non apprezzerebbe”. Prima della visita al museo, ha assistito a un concerto della cantante israeliana Dudu Fisher.

PROTESTE A RAMALLAH CONTRO OBAMA. Proteste contro la visita di Obama sono state inscenate nel centro di Ramallah, in Cisgiordania. I dimostranti accusano gli Stati Uniti di essere faziosi ed essere schierati dalla parte degli israeliani. Obama “dovrebbe agire immediatamente per fermare le attività di insediamento, perché la passività su questa posizione avviene mentre l’ultima possibilità di una soluzione a due Stati viene uccisa dagli stessi insediamenti”, ha dichiarato Mustafa Barghouti, a capo del partito Iniziativa nazionale palestinese.

STOP A INSEDIAMENTI ISRAELE. I palestinesi diranno al presidente Obama che non torneranno a negoziare con Israele sino a quando non metterà fine agli insediamenti. Lo ha dichiarato Yasser Abed-Rabbo, consigliere di Mahmoud Abbas, poco prima dell’incontro tra questi e Obama. “Non ci può essere un reale processo di pace con la continuazione delle attività di insediamento sulle nostre terre”, ha detto, aggiungendo che la questione è tema centrale dell’incontro. I palestinesi rifiutano di negoziare un confine tra Israele e il futuro Stato palestinese mentre Israele continua a dargli forma in modo unilaterale, attraverso la costruzione di insediamenti.

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