Ramallah (Cisgiordania), 21 mar. (LaPresse/AP) – Palestinesi e israeliani tornino al tavolo dei negoziati perché una soluzione a due Stati è possibile, ma non usino il loro disaccordo come una “scusa” per non tentare di raggiungere la pace. A dirlo il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, a Ramallah per incontrare i leader palestinesi. Dopo un incontro privato con il presidente palestinese Mahmoud Abbas, Obama ha tenuto con lui una conferenza stampa in cui ha detto di ritenere ancora possibile la soluzione a due Stati, se i negoziati riprenderanno. Non ha tuttavia fatto nuove proposte sui colloqui di pace, astenendosi anche dalla richiesta fatta in passato a Israele di mettere fine agli insediamenti.
Obama, definendo “inappropriati e non costruttivi per l’obiettivo della pace” gli insediamenti, ha sottolineato che il disaccordo tra le due parti non deve essere usato come una scusa e che negoziare non avrebbe senso, se le divergenze dovessero essere risolte prima dei colloqui. “Anche se le parti possono avere diverse aree di forte disaccordo, forse impegnandosi in attività che l’altra parte considera una tradimento di buona fede, dobbiamo andare oltre e tentare di trovare un accordo”, ha detto Obama durante la conferenza stampa congiunta con Abbas.
I commenti di Obama fanno eco a quelli del premier israeliano che ha incontrato ieri e questa mattina, Benjamin Netanyahu. Questi ha più volte chiesto ai palestinesi di rinunciare alle precondizioni per rilanciare i colloqui di pace. E Obama oggi ha fatto la stessa richiesta, riferendosi agli insediamenti. Le affermazioni del presidente Usa sono probabilmente destinate a riaccendere lo scetticismo dei palestinesi sulla volontà di Obama di fare pressioni perché Israele apra a concessioni su questioni da loro ritenute di primaria importanza, tra cui proprio le colonie.
“Chiediamo al governo israeliano di fermare gli insediamenti, per discutere tutte le nostre questioni e le loro preoccupazioni”, ha detto Abbas al fianco di Obama. Questi ha aggiunto di avere detto a Netanyahu: “Non consideriamo l’attività di insediamento né costruttiva né appropriata in funzione dell’avanzamento della causa della pace”. Ma, ha aggiunto, “le politiche qui sono complesse e riconosco che non sia una questione che possa essere risolta immediatamente, non saranno risolte in una notte”.
Obama ha anche dichiarato che i palestinesi meritano uno Stato sovrano, la fine dell’occupazione da parte di Israele e delle correlate umiliazioni quotidiane. Ha dichiarato che la soluzione di uno Stato palestinese contiguo a quello israeliano esisterà ancora, se i negoziati riprenderanno. “Una soluzione a due Stati è possibile, ma difficile da raggiungere”, ha detto, aggiungendo che sarebbe utile se i palestinesi cessassero i lanci di razzi contro Israele.
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