Caracas (Venezuela), 8 mar. (LaPresse) – Durante il corteo di oltre sette ore che mercoledì ha accompagnato la bara di Hugo Chavez fino all’accademia militare di Caracas, i venezuelani hanno seguito un feretro che non conteneva il vero corpo di Chavez. È quanto sostiene il quotidiano spagnolo Abc, che cita fonti militari. Secondo Abc, Chavez sarebbe morto a Cuba e non a Caracas come sostenuto dal governo venezuelano. Il feretro vero sarebbe stato trasportato da Cuba direttamente nel complesso della difesa di Fuerte Tiuna a Caracas, dove si trova l’accademia militare in cui è stata allestita la camera ardente. Intanto, però, sarebbe stata portata una bara falsa nell’ospedale militare in cui Chavez secondo la versione ufficiale sarebbe morto. Da qui mercoledì è partita la processione. Dopo il corteo, il falso feretro sarebbe stato sostituito con quello vero nell’unico momento in cui le telecamere della tv hanno perso di vista la bara.

LA MORTE A CUBA E IL FERETRO FALSO. Stando alla ricostruzione di Abc, Chavez sarebbe morto intorno alle 7 del mattino (ora dell’Avana) a Cuba, e non a Caracas come sostenuto dal governo venezuelano. Di notte il corpo sarebbe stato portato in Venezuela all’aeroporto di La Carlota, nella base aerea Generalísimo Francisco de Miranda, che si trova in territorio di Caracas ma più vicino a Fuerte Tiuna rispetto all’aeroporto internazionale della capitale. Dalla base aerea sarebbe stato trasferito al cosiddetto Hospitalito, cioè il centro medico del complesso in cui si trova il ministero della Difesa. È all’Hospitalito che è stato aperto il feretro per controllare le condizioni del corpo dopo il volo e vestire Chavez con l’uniforme militare. A un certo punto mercoledì il corpo è stato trasportato nei sotterranei dell’accademia militare. Intanto un feretro simile, con un peso inserito all’interno, è stato portato invece in un altro ospedale, quello dove secondo la versione del governo Chavez è morto. Da qui poi mercoledì è partita la processione alla quale hanno partecipato migliaia di persone.

LO SCAMBIO DELLE BARE. Il nuovo scambio delle bare sarebbe avvenuto al termine del corteo, dopo l’arrivo all’accademia militare, nei minuti durante i quali non c’è stata copertura televisiva. La motivazione ufficiale del buco della copertura mediatica è stata che bisognava sistemare il feretro, per esempio togliendo i fiori e gli oggetti che i cittadini avevano lanciato e riposizionando la bandiera che lo copriva. Lontano dalle telecamere è avvenuto lo scambio e, poco dopo, la bara vera è ricomparsa sotto gli occhi di tutti, prima di essere aperta nella camera ardente.

I MOTIVI. Stando alle fonti di Abc, lo scopo del cambio di bara era di fare sì che si svolgesse una processione molto partecipata senza mettere a rischio l’integrità del corpo di Chavez ed evitando di sottoporlo alle alte temperature di Caracas per sette ore, visto che si sapeva che poi sarebbe rimasto esposto al pubblico per alcuni giorni. “Volevano mostrare un bagno di folla con un chiaro interesse politico, permettendo alla gente di toccare il feretro, quello falso, senza mettere a rischio l’integrità fisica di quello vero”, hanno spiegato le fonti.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata