Lisbona (Portogallo), 2 mar. (LaPresse/AP) – Migliaia di persone hanno manifestato oggi in oltre venti città del Portogallo contro le misure di austerity imposte dal governo. Decine di migliaia di dimostranti nella capitale Lisbona hanno invaso la strada che porta fino al ministero delle Finanze mostrando cartelli con la scritta ‘Vogliamo indietro le nostre vite’. Altri hanno cantato canzoni legate alla Rivoluzione dei garofani del 1974, che rovesciò la dittatura di Antonio Salazar.
Il Portogallo sta attraversando un difficile periodo economico e il 2013 dovrebbe essere il terzo anno consecutivo di recessione, con una contrazione del 2%. Il tasso di disoccupazione è del 17,6%, ma si avvicina al 40% tra i giovani sotto i 25 anni. Anche per questo alle manifestazioni di oggi, molti dei dimostranti sono giovani. Alla marcia aderisce anche la Confederazione generale dei lavoratori portoghesi, il sindacato maggiore del Paese. Dopo anni di aumenti delle tasse e tagli alla spesa sociale (in seguito anche al prestito di salvataggio internazionale da 78 miliardi di euro nel 2011), le nuove misure di austerity sono volte a tagliare altri 4 miliardi di euro nei prossimi due anni. A risentirne saranno il servizio sanitario nazionale, l’educazione, i pensionati e i lavoratori statali.
“Se il governo desse attenzione a quello che sta succedendo e capisse che il popolo è contro di lui, allora dovrebbe lasciare. Se non lo farà, tutto questo non si fermerà”, commenta il 65enne Serafin Lobato, uno dei partecipanti alla marcia nella capitale. “Non c’è futuro senza educazione, non c’è futuro senza cultura”, afferma invece Ana Julia, studente di 23 anni, che poi aggiunge: “Dobbiamo protestare per avere indietro quello che stanno provando a toglierci”.
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