Los Angeles (California, Usa), 21 feb. (LaPresse/AP) – Il regista palestinese Emad Burnat, candidato al premio Oscar per il documentario ‘5 Broken cameras’ (‘5 videocamere rotte’) è stato fermato all’aeroporto a Los Angeles dalle autorità dell’immigrazione americane, che lo hanno poi rilasciato dopo circa un’ora. Burnat ha raccontato di essere arrivato a Los Angeles dalla Turchia nella tarda serata di martedì in compagnia della moglie e del figlio di otto anni, per partecipare alla premiazione di domenica, e che gli agenti dell’immigrazione gli hanno detto che non era in possesso delle prove che fosse nominato agli Oscar. Non essendo in grado di verificare il motivo della visita di Burnat e famiglia, gli agenti stavano per rimandarli tutti indietro ma, dopo circa un’ora di interrogatori, le autorità hanno permesso ai tre di entrare negli Stati Uniti. Decisivo l’intervento del documentarista Michael Moore, che è stato contattato via sms dal suo amico Burnat. Moore ha chiamato per conto del collega alcuni vertici dell’Academy che assegna i premi, i quali hanno a loro volta contattato alcuni avvocati per risolvere la situazione.

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