San Francisco (California, Usa), 16 feb. (LaPresse/AP) – Facebook attaccata dagli hacker. Dopo Twitter, New York Times e Wall Street Journal, anche il social network più grande del mondo ha denunciato di aver subìto un mese fa un “sofisticato attacco” ma, assicurano da Menlo Park, non è stato rubato nessun dato sensibile degli oltre un miliardo di utenti. L’annuncio è stato dato sul blog del team di sicurezza del sito di Mark Zuckerberg, ma nel post non viene precisato perché si sia aspettato finora per comunicare agli utenti l’attacco. Inoltre una curiosità: nella spiegazione dell’accaduto non compare mai il termine hacker. Probabilmente perché per Zuckerberg, come ha avuto modo di spiegare anche in un manifesto, il verbo hack indica qualcosa di positivo.

SOFISTICATO ATTACCO IL MESE SCORSO, DATI AL SICURO. “Il mese scorso la sicurezza di Facebook ha scoperto che i nostri sistemi sono stati presi di mira in un sofisticato attacco”, si legge sul blog, che aggiunge che “non abbiamo trovato prova che i dati degli utenti siano stati compromessi”. Facebook spiega che sono state colpite anche altre società, che non vengono però identificate. “Nell’ambito della nostra indagine in corso, stiamo lavorando costantemente e da vicino con i nostri team interni di ingegneri, con i team di sicurezza di altre società e con le autorità competenti per capire tutto quello che possiamo fare in relazione all’attacco e come prevenire incidenti simili in futuro”, si legge nel post.

COME È AVVENUTA L’INTRUSIONE. L’attacco, spiegano da Menlo Park, è avvenuto quando alcuni dei dipendenti Facebook sono entrati nel sito web di uno sviluppatore di software per dispositivi mobili; il sito era stato compromesso e dunque i pc degli impiegati sono stati contagiati da un malware, nonostante fossero equipaggiati con i più avanzati sistemi di protezione anti-virus. Una volta scoperto il problema “abbiamo messo a posto tutte le macchine infette, informato le autorità e avviato un’indagine che continua ancora oggi”, spiegano ancora dal social network.

PROBLEMA IN PARTE DOVUTO A JAVA. Facebook ha collegato parte del problema a una falla nella sicurezza del software Java, che il mese scorso ha provocato un’allerta sicurezza da parte del dipartimento degli Stati Uniti per la Sicurezza interna. L’agenzia del governo aveva infatti consigliato agli utenti di disabilitare Java dai computer per via di una debolezza che gli hacker avrebbero potuto sfruttare. Oracle, proprietario di Java, ha poi fatto sapere di aver risolto il problema e, nel post sul blog, Facebook spiega di aver ricevuto il patch di sicurezza di Java due settimane fa.

FACEBOOK NON USA IL TERMINE HACKER. Il mancato uso della parola ‘hacker’ per descrivere l’attacco è probabilmente dovuto al fatto che, per il fondatore e ceo Mark Zuckerberg, il verbo hack indica qualcosa di positivo. Zuckerberg ha spiegato la sua interpretazione in un manifesto intitolato ‘The hacker way’, che ha incluso nei documenti presentati dalla società l’anno scorso per la Ipo. “La parola hacker ha una ingiusta connotazione negativa perché viene ritratta dai media come l’intrusione delle persone nei computer”, aveva scritto il fondatore del social network. “In realtà hacking significa solo costruire qualcosa velocemente o testare i limiti di ciò che può essere fatto”, ha aggiunto.

GLI ATTACCHI A TWITTER E NEW YORK TIMES. Anche Twitter ha fatto sapere questo mese di aver subìto un attacco hacker. Il sito di microblogging ha avvisato che in quell’intrusione gli hacker potrebbero aver rubato user name, indirizzi e-mail e password di 250mila degli oltre 200 milioni di account. Il mese scorso sia il New York Times che il Wall Street Journal avevano denunciato di essere stati colpiti da hacker con base in Cina che, secondo le accuse dei quotidiani, sarebbero stati interessati a monitorare la copertura da parte dei media di argomenti ritenuti importanti dal governo cinese. Facebook non ha fatto cenno alla possibile origine degli hacker.

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