Parigi (Francia), 8 feb. (LaPresse/AP) – Parigi ha pagato un riscatto di 17 milioni di dollari per liberare gli ostaggi francesi rapiti a settembre del 2010 da una miniera di uranio ad Arlit, in Niger, e questi soldi sono finiti nelle mani dei militanti di al-Qaeda contro cui il Paese sta combattendo in Mali. Lo ha detto l’ex ambasciatrice degli Stati Uniti in Mali, Vicki Huddleston, in un’intervista all’emittente iTele, aggiungendo che i soldi hanno permesso ad al-Qaeda nel Maghreb islamico di prosperare nella regione. Nel febbraio 2011 tre degli ostaggi, tra cui una donna, furono liberati. L’ex ministro dell’Interno francese, Claude Guéant, che all’epoca era il capo di Gabinetto del presidente Nicolas Sarkozy, ha smentito che Parigi abbia pagato un riscatto, affermando che degli intermediari avevano negoziato la liberazione degli ostaggi. Lo scorso 11 gennaio la Francia ha lanciato un’operazione militare contro militanti islamici nel nord del Mali. Nelle mani dei ribelli ci sono alcuni ostaggi occidentali, tra cui otto cittadini francesi.

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