Mosca (Russia), 7 feb. (LaPresse/AP) – Il ministero della Difesa russo ha smentito l’intrusione di due caccia di Mosca nello spazio aereo del Giappone. Il governo di Tokyo aveva infatti fatto sapere che due jet Su-27 erano entrati nello spazio aereo del Giappone per poco più di un minuto sopra la costa nordoccidentale dell’isola di Hokkaido. Secondo Mosca, tuttavia, aerei russi che prendevano parte a esercitazioni militari nella zona hanno volato in “completo rispetto delle regole internazionali senza violare i confini”. L’incidente è coinciso con una manifestazione organizzata dal governo giapponese per chiedere alla Russia di restituire le Curili, un gruppo di isole contese situate al largo delle coste orientali di Hokkaido, di cui l’Unione Sovietica prese il controllo negli ultimi giorni della seconda guerra mondiale.

Il ministero degli Esteri giapponese ha protestato formalmente con l’ambasciata russa a Tokyo per l’intrusione dei due jet. Un funzionario del ministero, che ha parlato a condizione di anonimato, ha detto che per il momento non è chiaro se l’intrusione sia legata alla manifestazione organizzata oggi per chiedere la restituzione delle isole, note in Russia come Curili meridionali. Il primo ministro giapponese Shinzo Abe ha assicurato durante l’evento che farà il possibile per risolvere la disputa territoriale con la Russia, a causa della quale i due Paesi non hanno mai firmato un accordo di pace al termine della seconda guerra mondiale. Le truppe sovietiche occuparono le isole negli ultimi giorni del conflitto, costringendo circa 17mila residenti giapponesi a lasciare il territorio negli anni successivi.

Attualmente nelle isole vivono circa 17mila persone, soprattutto cittadini russi. Il Giappone celebra il 7 febbraio la Giornata dei territori settentrionali, sostenendo che un trattato del 7 febbraio 1855 confermi la sovranità di Tokyo sulle isole. Le Curili sono situate a soli 10 chilometri dall’isola giapponese di Hokkaido e al tempo stesso sono molto vicine al territorio russo. Le acque intorno alle isole sono particolarmente ricche di pesce e si crede che vi si trovino riserve di petrolio, gas naturale, oro e argento. Parlando a ex residenti delle Curili radunati a Tokyo, il premier giapponese ha riferito di aver detto a dicembre scorso al presidente russo Vladimir Putin di voler risolvere la disputa.

Questo mese Abe vuole mandare l’ex primo ministro Yoshiro Mori come inviato speciale in Russia, ma le prospettive di ottenere progressi sono incerte. Nel 2010 l’allora presidente russo Dmitry Medvedev divenne il primo leader russo a visitare le Curili. Nonostante le proteste di Tokyo dopo quel viaggio, a luglio scorso Medvedev si è recato nuovamente sulle isole. “Vogliamo risolvere finalmente questa disputa territoriale con la Russia e firmare un trattato di pace”, ha affermato Abe in un breve discorso. Quasi la metà degli ex residenti giapponesi delle isole è morta negli ultimi 68 anni. “Il mio luogo di nascita si trova proprio davanti a me, ma non posso tornare a viverci”, ha detto il 79enne Choriki Sugawara, cresciuto in una famiglia di pescatori su una delle isole contese, chiamata Kunashiri in giapponese.

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