Il Cairo (Egitto), 4 feb. (LaPresse/AP) – Un attivista del partito d’opposizione egiziano Corrente popolare è morto a causa delle torture inflittegli dalla polizia mentre era trattenuto in custodia. È il partito stesso a dare la notizia, denunciando nuovamente la brutalità della polizia nella repressione delle proteste contro il presidente Mohammed Morsi. La durezza con cui vengono affrontati i dimostranti ha infiammato ulteriormente le dimostrazioni, in cui di recente sono morte più di 60 persone. Secondo quanto riferisce il partito, l’attivista 28enne Mohammed el-Gindy è morto ieri mattina dopo essere stato “torturato a morte”. La portavoce del gruppo, Mona Amer, ha detto che è stato sottoposto a elettroshok, che le sue costole erano rotte e che sul corpo c’erano i segni di una corda intorno al collo. La versione ufficiale della causa della morte, citata in un referto medico, parla invece di una emorragia cerebrale. Il ministero dell’Interno non ha commentato.

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