Città del Guatemala (Guatemala), 28 gen. (LaPresse/AP) – L’ex dittatore del Guatemala, Efrain Rios Montt, sarà processato con l’accusa di genocidio e crimini contro l’umanità nei confronti degli indigeni del Paese durante il suo governo negli anni ’80. Le accuse riguardano in particolare l’uccisione di 1.771 indigeni Ixil tra il 1982 e il 1983. Rios Montt governò il Guatemala nel biennio 1982-1983 dopo un colpo di Stato militare ed è stato accusato di aver organizzato alcuni dei peggiori massacri della guerra civile durata dal 1963 al 1996. L’ex dittatore aveva però l’immunità fino alla fine del suo mandato come deputato, terminato a gennaio del 2012. Una commissione di tre giudici valuterà le prove raccolte contro l’ex dittatore e deciderà se dichiararlo colpevole e condannarlo, assolverlo o avviare un processo pubblico.

Secondo la procura, dopo aver guidato il colpo di Stato del 1982 Rios Montt ordinò torture, stupri, sparizioni forzate, deportazioni e uccisioni di migliaia di indigeni Ixil, considerati sostenitori della guerriglia di sinistra. L’ufficio del procuratore generale ha trovato le prove dell’uccisione di 5.271 residenti delle città di San Juan Cotzal, Santa Maria Nebai e San Gaspar Chajul nel dipartimento di Quiche. Secondo la procura, 1.771 di queste persone furono uccise in 15 stragi avvenute tra il 1982 e il 1983. Gruppi per i diritti umani hanno accolto con favore la decisione di processare Rios Montt, definendo il caso una vittoria simbolica per le vittime della guerra civile in Guatemala. Si tratta del primo ex presidente accusato di genocidio da un tribunale latinoamericano.

Il conflitto armato in Guatemala si è concluso nel 1996, dopo tre decenni, grazie a un accordo di pace tra governo e guerriglieri di sinistra. La guerra ha causato oltre 200mila morti e dispersi, secondo stime dell’Onu, il 93% dei quali provocati da forze dello Stato e gruppi paramilitari. Anche il premio Nobel per la pace Rigoberta Menchu, che ricevette il riconoscimento nel 1992, ha accusato Rios Montt di genocidio in un tribunale spagnolo.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata