Algeri (Algeria), 20 gen. (LaPresse/AP) – Il bilancio del sequestro di In Amenas, in Algeria, è salito a 81 morti. Le forze di sicurezza algerine, bonificando lo stabilimento di gas naturale alla ricerca di esplosivi, ha trovato decine di corpi, molti dei quali sfigurati e impossibili al momento da identificare. Poco prima il portavoce del governo di Algeri, Mohamed Said, aveva fatto sapere che il bilancio definitivo degli ostaggi uccisi, provvisoriamente fissato a 23, sarà diffuso tra poche ore e potrebbe salire.
I CORPI RITROVATI NELL’IMPIANTO. La notizia del nuovo ritrovamento di corpi a In Amenas fa pensare a un bilancio delle vittime più alto, ma la fonte spiega che è difficile potere identificare i corpi e stabilire se si tratti di ostaggi stranieri o di altri. In base ai dati provvisori forniti ieri, nel blitz finale condotto dalle forze speciali algerine nell’impianto di gas naturale sarebbero morti 7 ostaggi e 11 militanti e il bilancio complessivo dei quattro giorni di crisi sarebbe di 23 ostaggi e 32 militanti uccisi.
CAMERON: SI TEMONO 6 MORTI BRITANNICI. Il primo ministro britannico, David Cameron, ha annunciato oggi che tre cittadini del Regno Unito sono stati uccisi e altri tre si ritiene che siano morti nella crisi degli ostaggi. “Adesso sicuramente le persone porranno domande sulla risposta di Algeri ai fatti, ma io voglio solo dire che la responsabilità di queste morti è dei terroristi che hanno lanciato un attacco feroce e codardo”, ha detto Cameron. Degli altri ostaggi uccisi si sa di certo che uno era francese, uno americano, uno romeno e uno colombiano. Molti gli stranieri che mancano ancora all’appello. Le persone liberate, stando al bilancio diffuso dall’agenzia algerina Aps, sarebbero in totale 685 algerini e 107 lavoratori stranieri.
LO SMINAMENTO. Da ieri proseguono intanto nell’impianto le operazioni di sminamento da parte di squadre specializzate. I militanti islamici responsabili del sequestro avevano infatti riempito il complesso di mine e trappole esplosive. “Avevano deciso di portare a termine l’operazione come previsto, facendo saltare in aria il complesso e uccidendo tutti gli ostaggi”, ha spiegato il portavoce del governo.
OBAMA: USA PRONTI A FORNIRE ASSISTENZA. Al termine del blitz finale lanciato dalle forze speciali algerine è intervenuto anche il presidente americano, Barack Obama. Gli Stati Uniti sono pronti a fornire all’Algeria qualunque tipo di assistenza di cui abbia bisogno dopo l’attacco terroristico nello stabilimento di gas naturale di In Amenas, ha affermato in una nota diffusa dalla Casa Bianca. Obama ha aggiunto che “nei prossimi giorni resteremo a stretto contatto con il governo dell’Algeria per comprendere in modo completo quello che è successo in modo da lavorare insieme per evitare che tragedie come questa si ripetano in futuro”. Il presidente Usa, che oggi giurerà per l’avvio del secondo mandato alla Casa Bianca, sottolinea che la responsabilità della crisi degli ostaggi è dei terroristi e che Washington condanna le loro azioni. I pensieri e le preghiere del popolo americano vanno alle famiglie delle vittime e a tutte le persone uccise e ferite nell’attacco, ha aggiunto. Gli Stati Uniti, ha concluso Obama, continueranno a lavorare a stretto contatto con tutti i partner per combattere quella che ha definito “la piaga del terrorismo nella regione”.
USA: RISCHIO RAPIMENTO DI OCCIDENTALI. Intanto il dipartimento di Stato americano ha diffuso un avviso di rischio per i viaggi in Algeria, avvertendo i cittadini degli Stati Uniti della minaccia credibile di terrorismo e rapimenti di cittadini occidentali nel Paese. Nella nota, il dipartimento autorizza inoltre le famiglie dei membri del suo staff a lasciare il Paese se lo vorranno.
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