Washington (Usa), 14 gen. (LaPresse/AP) – Grande attenzione all’economia, ma non poteva mancare una parentesi sulla vicenda che da mesi sta dividendo la società statunitense: il controllo del possesso delle armi. Nell’ultima conferenza stampa del suo primo mandato da presidente, Barack Obama ha parlato con attenzione e speranza della possibilità di trovare un accordo al Congresso sulla questione quanto prima. “Il problema – ha dichiarato dalla Casa Bianca – non è se non crediamo o meno nel secondo emendamento della Costituzione (quello che garantisce il diritto di possedere armi, ndr). La questione è se ci sono misure importanti che possiamo adottare in modo da evitare che una persona a Newtown entri in una scuola e uccida dei bambini come se niente fosse. Possiamo sicuramente fare qualcosa in questo senso”.
Il riferimento è alla strage del 14 dicembre, quando il giovane Adam Lanza ha fatto irruzione in una scuola del Connecticut uccidendo 26 persone, tra cui moltissimi bambini. L’opposizione più forte a una riforma delle legge sulle armi viene dalla National Rifle Association, la principale lobby delle armi degli Usa, molto forte anche al Congresso. Nel caso in cui non venisse emanata una legge in merito, il presidente ha fatto sapere che potrebbe ricorrere ai suoi poteri esecutivi per raggiungere l’obiettivo. Quando gli è stato chiesto di fare un esempio, Obama ha risposto: “La raccolta di dati sulle armi che cadono nelle mani dei criminali e il modo con cui ne teniamo traccia”.
Il capo della Casa Bianca ha fatto quindi sapere di stare analizzando la lista di proposte fatte in proposito dal suo vice, Joe Biden, che verranno presentate nei prossimi giorni. I due si incontrano già oggi per discuterne. Biden è stato incaricato da Obama di elaborare una serie di contromisure proprio in merito alla strage di Newtown. Obama definito ottime idee quelle che ipotizzano maggiori controlli sui precedenti di chi vuole acquistare un’arma, un divieto “significativo” sulle armi d’assalto e limitazioni sui caricatori ad alta capacità. Il presidente ha quindi espresso la speranza che il Congresso metta da parte la politica e si concentri su decisioni di buonsenso che possano fare la differenza.
Fulcro della trattativa con le varie anime della società è stato appunto il vice presidente Joe Biden che oggi, prima dell’incontro con Obama, ha visto una decina di deputati democratici della Camera che hanno formato una propria task force per combattere la violenza armata. La scorsa settimana ha invece tenuto incontri con i rappresentanti della case di produzione di videogiochi e dell’industria cinematografica, per discutere dei fattori culturali che possono portare a comportamenti violenti.
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