Nuova Delhi (India), 9 gen. (LaPresse/AP) – Ancora tensioni tra India e Pakistan per episodi di violenza in Kashmir. Questa mattina il governo di Nuova Delhi ha convocato l’ambasciatore pakistano in India per protestare formalmente in merito all’attacco contro una pattuglia dell’esercito indiano avvenuto ieri in Kashmir in cui sono rimasti uccisi due soldati. In una nota, il ministero degli Affari esteri indiano, fa sapere che al Pakistan è stato chiesto di “indagare immediatamente su queste azioni, che sono in contravvenzione con tutte le norme di condotta internazionale, e garantire che non succeda di nuovo”.
L’India accusa le truppe pakistane di aver attraversato la linea del cessate il fuoco e aver attaccato i soldati indiani che stavano pattugliando la regione di Mendhar, prima di ritirarsi. Nuova Delhi riferisce inoltre che i corpi dei due soldati sono stati “soggetti a una mutilazione barbara e disumana”. Ma il Pakistan nega. Le accuse, si legge in una nota diffusa ieri dalle forze armate di Islamabad, “sembrano propaganda indiana” mirata a distogliere l’attenzione dell’incidente avvenuto domenica, quando il Pakistan aveva accusato l’esercito di Nuova Delhi di aver ucciso un soldato pakistano in Kashmir.
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