Caracas (Venezuela), 8 gen. (LaPresse/AP) – “Il presidente Hugo Chavez è in condizioni stazionarie”, ricoverato in ospedale a Cuba dove viene curato per una grave infezione respiratoria. Lo ha fatto sapere il ministro dell’Informazione venezuelano Ernesto Villegas, dicendo che il governo è in “contatto permanente” con il team medico che ha in cura il presidente e con i parenti che si trovano con lui all’Avana, dove è stato operato per cancro.
La sua dichiarazione arriva mentre alti ufficiali di Caracas hanno ribadito che Chavez non ha bisogno giurare per il nuovo mandato, come avrebbe dovuto fare giovedì, e che la cerimonia può essere posticipata. Dure le reazioni dell’opposizione in proposito. Leggendo una dichiarazione in televisione, Villegas ha aggiunto sulle condizioni di Chavez: “La sua terapia viene somministrata in modo costante e rigoroso e il paziente la sta assimilando”. Non ha precisato di quale cura si tratti, mentre esperti indipendenti ipotizzano che Chavez potrebbe respirare grazie a un ventilatore.
Ieri, intanto, anche la Chiesa cattolica venezuelana si è unita alle critiche dell’opposizione sul fatto che il nuovo mandato di presidenza di Chavez possa essere avviato posticipando il giuramento, ma anche sul modo in cui il governo informa delle sue condizioni. Diego Padrón, arcivescovo di Cumaná e nuovo presidente della Conferenza episcopale venezuelana, ha infatti dichiarato in una nota che il Paese affronta una situazione potenzialmente pericolosa e che “la stabilità politica e sociale della nazione è a serio rischio”.
Padròn ha inoltre criticato il governo per non aver sinora informato in modo adeguato la popolazione sulla reale situazione del presidente. “Il governo non ha detto tutta la verità alla nazione”, ha dichiarato nella nota. Non è la prima volta che si verificano attriti tra la Chiesa cattolica e Chavez, nonostante il presidente si dichiari un cristiano devoto e credente. Il presidente negli anni recenti è infatti stato accusato più volte di governare in maniera sempre più autoritaria.
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