Tokyo (Giappone), 26 dic. (LaPresse/AP) – Il conservatore Shinzo Abe è stato eletto nuovo primo ministro del Giappone dal Parlamento. Abe, le cui posizione nazionaliste in passato hanno provocato il risentimento dei Paesi vicini, è il settimo premier in poco più di sei anni e ha già ricoperto la carica nel 2006-2007. Quel mandato si era concluso con le sue dimissioni per motivi di salute, che ora ha assicurato che cono costituiscono più un problema.

LE DIMISSIONI DI NODA E IL RITORNO DEI CONSERVATORI. La nomina di oggi arriva dopo la vittoria schiacciante del suo movimento, il partito liberal democratico (Ldp) nelle elezioni del 16 dicembre e pone fine a oltre tre anni di governo del partito democratico, di centro-sinistra. Il premier uscente Yoshihiko Noda si è dimesso poco prima del voto del Parlamento, insieme al suo esecutivo, proprio per aprire la strada all’insediamento formale del nuovo leader. Il partito liberal democratico ha governato il Giappone per la maggior parte del periodo post seconda guerra mondiale. Per la nomina del premier si è votato sia nella Camera bassa, che nella Camera alta, ma in quest’ultima il partito liberal democratico è più debole e Abe è stato eletto solo alla seconda votazione.

I PUNTI DEL PROGAMMA DI ABE: ECONOMIA E CINA. La campagna elettorale di Shinzo Abe è stata incentrata sull’economia. Il premier neo eletto ha puntato sullo scontento degli elettori, promettendo di ripristinare la crescita e di affrontare il problema del debito, oltre che di portare avanti il piano per la ripresa dopo il devastante terremoto dello scorso anno, con lo tsunami e la conseguente crisi nucleare. Altro nodo centrale della campagna di Abe è stato il suo desiderio di far giocare al Giappone un importante ruolo nel panorama delle potenze mondiali; in particolare si tratta di un concetto particolarmente caro agli elettori preoccupati che il Paese stia assumendo un ruolo di secondo piano rispetto alla Cina, sia dal punto di vista economico che diplomatico. Abe ha promesso di scendere in campo contro Pechino nell’ambito della disputa territoriale per le isole contese Senkaku-Diaoyu e di rafforzare l’alleanza sulla sicurezza con Washington.

IL NUOVO GABINETTO DI GOVERNO. È attesa più tardi la nomina del Gabinetto di governo da parte del premier. Ci si aspetta che Abe affidi il ministero delle Finanze all’ex premier Taro Aso e il ministero della Difesa a Itsunori Onodera, che faceva parte anche della precedente amministrazione Abe. La guida degli Esteri dovrebbe andare invece a Fumio Kishida, che in passato ha ricoperto incarichi politici legati all’isola di Okinawa, dove i residenti – anche a seguito di recenti scandali – chiedono la rimozione dei circa 20mila soldati degli Stati Uniti che vi hanno base.

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