Beirut (Libano), 4 dic. (LaPresse/AP) – Ventinove alunni e un insegnante sono rimasti uccisi quando un colpo di mortaio ha colpito una scuola fuori Damasco. Lo riferisce l’agenzia di stampa Sana, accusando terroristi, termine usato dalle forze delle autorità siriane per indicare i ribelli anti-Assad. Il governo non conferma il bilancio, e un funzionario del ministero dell’Educazione parla per ora di 13 studenti e un insegnante rimasti uccisi.
L’edificio colpito è la scuola al-Batiha, nel campo di al-Wafideen, a circa 25 chilometri a nordest della capitale. Il campo ospita 25mila persone rifugiate dalle Alture del Golan dall’epoca della guerra del 1967 tra Siria e Israele. “E’ un attacco terroristico alle istituzioni educative e agli studenti”, ha commentato ad Associated Press Hassan Mohsen, direttore del dipartimento dell’Educazione di Quneitra. Nelle ultime settimane i ribelli sono riusciti ad avanzare molto verso Damasco e da giovedì la capitale è teatro degli scontri più violenti degli ultimi quattro mesi.
Intanto, emergono oggi le notizie di almeno tre omicidi multipli avvenuti ieri nel Paese. Come riferisce l’Osservatorio siriano per i diritti umani, un raid delle forze governative contro il quartiere di Aleppo Bustan al-Qasr ha provocato la morte di 12 persone. Un video amatoriale pubblicato online mostra i corpi insaguinati e martoriati giacere sul marciapiede davanti a negozi distrutti, mentre la folla cerca di caricare i feriti su mezzi di trasporto. L’Osservatorio riporta anche la notizia di 13 morti in un attacco separato nel quartiere di Halak, sempre ad Aleppo. Altri 17 corpi non identificati, aggiunge il gruppo, sono stati ritrovati a Thiyabiyeh, sobborgo di Damasco.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata