Rabat (Marocco), 15 nov. (LaPresse/AP) – Decine di migliaia di ragazzine con meno di 15 anni d’età lavorano come domestiche in Marocco e spesso sono vittime di abusi. È la denuncia lanciata da Human Rights Watch in un rapporto basato su dati raccolti ad aprile, maggio e giugno a Casablanca, Rabat, Marrakech e nella regione di Chichaoua. Le bambine, alcune delle quali hanno solo 8 anni, lavorano per 12 ore al giorno, sette giorni alla settimana per uno stipendio tra 60 e 11 dollari al mese. Alcune di loro vengono spesso picchiate e minacciate dai datori di lavoro, non ricevono cibo a sufficienza e non hanno accesso all’istruzione. Il governo di Rabat sostiene che il numero dei minorenni che lavorano sia diminuito di quasi l’80% dal 1999 grazie alle campagne rivolte all’opinione pubblica e all’impegno delle autorità. Secondo Hrw, tuttavia, le leggi in vigore non vengono applicate e la normativa non protegge i lavoratori domestici.
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