Islamabad (Pakistan), 15 ott. (LaPresse/AP) – L’attivista 14enne Malala Yousufzai, ferita a colpi d’arma da fuoco dai talebani che volevano punirla per le sue posizioni “troppo occidentali”, è stata trasferita dal Pakistan nel Regno Unito. Sarà curata nell’ospedale Queen Elizabeth di Birmingham, centro specializzato nella cura dei soldati feriti in Afghanistan, ha fatto sapere l’ufficio del primo ministro britannico David Cameron. La ragazza è stata attaccata in un agguato nella valle dello Swat il 9 ottobre, mentre tornava da scuola con altre ragazze, due delle quali sono state ferite. I talebani, che hanno poi spiegato di aver voluto punire le sue posizioni in stile occidentale, le hanno sparato alla testa. Le sue condizioni sono migliorate lentamente nell’ospedale pakistano in cui era ricoverata.

I medici pakistani, di concerto con i familiari, hanno deciso di trasferirla all’estero perché potesse essere curata in un centro medico “che abbia la capacità di fornire cure integrate” e possa fornirle non solo trattamenti medici ma anche psicologici e una “riabilitazione neurologica”, riferisce una nota dell’esercito di Islamabad. A pagare le cure sarà il governo pakistano.

Durante il viaggio verso Londra, l’aeroambulanza che trasportava l’attivista ha fatto uno scalo ad Abu Dhabi, negli Emirati arabi uniti. Il velivolo è rimasto fermo per diverse ore, ha spiegato l’ambasciatore pakistano nel Paese, Jamil Ahmed Khan. Ha raccontato di aver visto la 14enne, descrivendo le sue condizioni come stabili, e ha precisato che non è accompagnata dai genitori.

Intanto, questa mattina oltre cento militanti hanno attaccato una stazione di polizia a Matni, vicino a Peshawar, uccidendo sei poliziotti e ferendone 12. I talebani hanno rivendicato la responsabilità dell’azione, spiegando che è stata decisa perché la polizia aveva in precedenza ucciso numerosi militanti. Le autorità hanno spiegato che due agenti sono stati decapitati, uno dei quali era il comandante di alcune stazioni di polizia incaricato del rafforzamento dei controlli contro gli insorti. L’ufficiale Ishrat Yar ha spiegato che l’assalto è iniziato ieri sera tardi e lo scontro a fuoco è durato varie ore. I militanti erano armati di mitragliatrici, granate con propulsione a razzo, bombe a mano e fucili d’assalto. Prima di fuggire hanno dato fuoco alla stazione di polizia e a quattro veicoli militari.

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