Beirut (Libano), 11 ott. (LaPresse/AP) – Hassan Nasrallah, leader del gruppo islamico sciita libanese Hezbollah, ha rivendicato l’invio del drone entrato sabato nei cieli israeliani, dove è stato abbattuto. Poco prima della sua ammissione, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu aveva accusato Hezbollah per l’ingresso del drone, che secondo quanto fatto sapere da Israele non trasportava esplosivi ma era in missione di ricognizione. Già giorni fa i sospetti israeliani erano ricaduti sul gruppo libanese.

Nasrallah ha spiegato che il lancio del drone, di fabbricazione iraniana ma assemblato da militanti di Hezbollah, non rappresenterà l’ultima azione simile da parte del gruppo. “Questa dichiarazione di oggi è una rivendicazione di responsabilità da parte della resistenza islamica per questa operazione”, ha detto Nasrallah nel suo discorso televisivo. “Oggi scopriamo una piccola parte delle nostre capacità e dobbiamo mantenerne nascosta la gran parte. È nostro naturale diritto mandare altri voli di ricognizione nella Palestina occupata. Questa non è la prima volta e non sarà l’ultima. Possiamo raggiungere qualsiasi posto vogliamo” in Israele, ha detto il leader di Hezbollah.

Ha poi spiegato che il drone è stato lanciato dal territorio del Libano e ha volato per “decine di chilometri” su siti sensibili israeliani, prima di essere scoperto e abbattuto dall’aviazione vicino al reattore nucleare di Dimona nel sud. Ha smentito l’affermazione dell’esercito israeliano, che ha detto di aver iniziato a tracciare il drone sul Mediterraneo ma di aver aspettato ad abbatterlo quando fosse sul deserto per evitare vittime a terra. Nasrallah ha poi detto che Hezbollah ha molte altre sorprese in serbo e non esiterà a usarle in una futura guerra con Israele.

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