Città del Messico (Messico), 2 ott. (LaPresse/AP) – Curiosità e proteste a Città del Messico per l’innalzamento nell’elegante Paseo de la Reforma di una statua a grandezza naturale in bronzo di Heidar Aliyev, ultimo leader autoritario dell’Azerbaigian, considerato ‘fondatore della nazione’. La statua sorge non lontana da quelle del Mahatma Gandhi, di Abraham Lincoln e di alcuni eroi nazionali del Messico. La placca in bronzo a lui dedicata, descrive Aliyev come “brillante esempio di infinita devozione alla madre patria, leale agli ideali universali della pace nel mondo”. Il monumento, eretto alla fine di agosto, mostra l’ex leader seduto su una sedia dietro a cui appare una enorme mappa bianca in marmo dell’Azerbaigian. Aliyev ha guidato l’ex repubblica sovietica prima come capo del Partito comunista e quindi come presidente dal 1993 al 2003.
“E’ veramente fuori posto”, dice lo studente 18enne Miguel Angel Mendoza, il quale probabilmente non è a conoscenza del fatto che l’ex repubblica sovietica ha contribuito con 65 milioni di pesos per rinnovare due parchi della capitale messicana e in cambio ha avuto la possibilità di innalzare monumenti in entrambi. L’altro, che sorge nel parco Tlaxcoaque, raffigura una donna con le braccia levate in segno di lutto per commemorare Khojaly, un villaggio dove centinaia di persone furono uccise durante il recente conflitto del Nagorno Karabakh.
“Forse hanno magazzini pieni di queste cose” in Azerbaigian, commenta l’attivista per i diritti umani Daniel Gershenson, che assieme ad alcune decine di persone ha manifestato la scorsa settimana davanti alla statua. “E’ un culto della personalità trasferito in Messico”, ha detto invece lo scrittore Homero Aridjis. Ma l’ambasciatore azero in Messico, Ilgar Mukhtarov, si difende, sottolineando come l’Azerbaigian ha dato attenzione al Paese nordamericano perché è stato uno dei primi a riconoscerlo dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica. “Questo monumento – ha dichiarato – non intende migliorare la reputazione di nessuno, perché la percezione del mondo di Aliyev non richiede alcun soccorso”.
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