Mosca (Russia), 26 set. (LaPresse/AP) – “La violenza genera soltanto altra violenza”. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin, riferendosi ai cambiamenti di regime nel Medioriente e aggiungendo che la comunità internazionale dovrebbe agire come un fronte unito per appianare le tensioni nella regione. Un cambiamento di regime con la forza, ha affermato Putin in un discorso a diplomatici stranieri a Mosca, può soltanto alimentare nuovi disordini. Le parole del presidente russo sembrano una risposta alle dichiarazioni di leader occidentali che hanno invocato il crollo del regime del presidente siriano Bashar Assad. Il presidente Usa Barack Obama ha detto ieri nel suo intervento all’Assemblea generale dell’Onu a New York che “il futuro non può appartenere a un dittatore che massacra il proprio popolo”. “Insieme – ha detto Obama – dobbiamo schierarci con i siriani che credono in una visione diversa”.

La settimana scorsa il gruppo Amici della Siria si era riunito in Olanda per cercare un modo per risolvere il conflitto nel Paese. Secondo Putin, simili tentativi di aggirare gli sforzi diplomatici guidati dalle Nazioni unite potrebbero rivelarsi distruttivi. “Una simile azione – ha affermato – può potenzialmente destabilizzare e creare caos. La vita ci ha recentemente offerto delle prove che lo confermano. È ora di trarre una lezione da quello che sta succedendo”. Nel suo discorso il presidente russo ha inoltre invitato la comunità internazionale a unire le forze per contrastare le minacce terroristiche in Paesi come Libia, Iraq, Yemen, Egitto e Afghanistan. “Non ci può essere spazio – ha dichiarato – per doppi standard. I terroristi dovrebbero ricevere una rispota dura e unanime”.

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