Tunisi (Tunisia), 17 set. (LaPresse/AP) – Il leader salafita tunisino Seif-Allah Ben Hassine, sospettato di avere incoraggiato le violenze di venerdì fuori dall’ambasciata Usa a Tunisi legate al film ‘Innocence of Muslims’, è sfuggito all’arresto allontanandosi dalla moschea della capitale in cui si era rifugiato con i suoi sostenitori. La polizia tunisina aveva circondato l’edificio, ma Ben Hassine è riuscito a fuggire con centinaia di compagni, che hanno rotto il cordone di polizia con il chiaro intento di proteggerlo. Dopo la fuga, le forze dell’ordine si sono ritirate dalla zona circostante la moschea. Secondo un agente il gruppo sarebbe riuscito a fuggire dopo negoziati con le autorità, ma non ci sono ulteriori informazioni a riguardo. Ben Hassine è sospettato di essere il capo della cellula tunisina di Ansar al-Sharia, gruppo che si ritiene abbia partecipato all’attacco al consolato Usa di Bengasi di martedì scorso, in cui sono rimasti uccisi l’ambasciatore americano Chris Stevens e tre suoi collaboratori.

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